“Emilia Perez” tra i favoriti del Festival di Cannes 2024: verso una nuova Palma d’Oro francese?

“Emilia Perez” tra i favoriti del Festival di Cannes 2024: verso una nuova Palma d’Oro francese?
“Emilia Perez” tra i favoriti del Festival di Cannes 2024: verso una nuova Palma d’Oro francese?
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E se anche quest’anno la Palma d’Oro andasse a un regista francese? Si tratterebbe della terza volta in quattro edizioni, tre anni dopo Julia Ducournau con “Titanium” e un anno dopo Justine Triet e il suo “Anatomy of a Fall”. E non verrebbe rubato! Selezionato tra i ventidue lungometraggi in competizione del 77° Festival di Cannes, che si concluderà sabato 25 maggio in diretta su France 2 dalle 18,45, “Emilia Perez”, di Jacques Audiard, ha fatto alzare la Croisette.

Partendo da uno scenario improbabile (il cambio di sesso e di vita di un narcotrafficante messicano), il cineasta ha creato una folle commedia musicale. La musica, le danze, i dialoghi, la regia vorticosa e la sorprendente recitazione delle attrici Zoe Saldaña, Karla Sofía Gascón e Selena Gomez… Tutto impressiona in questo film ultra contemporaneo, che uscirà nelle sale il 28 agosto. Questo è senza dubbio un segno tra gli altri: “Emilia Perez” ottiene i migliori voti nei barometri di France Télévisions, Gala e French Film, stabiliti in base alle opinioni di sei, dodici e quattordici giornalisti.

Non sorprenderebbe quindi vedere la giuria presieduta dall’americana Greta Gerwig soccombere a questo vortice di inventiva ed energia. Si tratterebbe quindi di una seconda Palma d’Oro per il 72enne regista, nove anni dopo quella ottenuta per “Dheepan”, che aveva come protagonista un rifugiato politico tamil diventato custode di un edificio in una città francese.

Lo shock di Coralie Fargeat

Anche un altro film francese ha una chance per il premio supremo: “The Substance”, una cruenta sorpresa di Coralie Fargeat, regista 48enne sconosciuta al grande pubblico. Il cineasta ha diretto una produzione franco-americana, girata in inglese, ma in Francia, con Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid. Questo dramma che si conclude con un’effusione di sangue, viscere e pus scosso e impressionato. Come “Titanium” tre anni fa…

Molto apprezzato dalla critica, “The Substance” ha suscitato l’entusiasmo dei festivalieri. Ogni giorno France Télévisions calcola la durata degli applausi durante le proiezioni ufficiali: con 8 minuti e 32 secondi, “La Substance” è al secondo posto, dietro a “L’Amour ouf” di Gilles Lellouche, che ha diviso la critica.

Il film di Coralie Fargeat è quindi un serio candidato contro “Emilia Perez”… Anche se i nostri due francesi devono diffidare dell’eccellente “I semi del fico selvatico” dell’iraniano Mohammad Rasoulof, un thriller familiare e politico sullo sfondo delle rivolte a Teheran. E la sublime “Parthenope”, dell’italiano Paolo Sorrentino, ritratto di donna e allegoria della città di Napoli.

L’emozione di Michel Hazanavicius

Quanto agli altri premi assegnati questa sera, vedremmo “La merce più preziosa”, di Michel Hazanavicius, vincere il Gran Premio o il Premio della Giuria. Questo film d’animazione su un bambino accolto dai taglialegna polacchi mentre la sua famiglia viene deportata in un campo di concentramento è superbo e commovente.

Qualunque siano i vincitori, questo 77esimo Festival dimostra la buona salute del cinema francese. Oltre ai tre cineasti citati, abbiamo scoperto Agathe Riedinger, 39 anni. Il suo “Rough Diamond” non è sicuramente tagliato per la Palma, ma questo potente primo film su una giovane ragazza che sogna il reality è stato uno dei primi shock delle due settimane. Una cosa è certa: mentre le presenze in teatro aumentano grazie a “Un p’tit Truc en plus” di Artus, ai registi francesi non mancano né l’audacia né il talento.

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