Strage di cani nell’Aveyron: minacciati di morte, il prefetto Charles Giusti sporge denuncia

Strage di cani nell’Aveyron: minacciati di morte, il prefetto Charles Giusti sporge denuncia
Strage di cani nell’Aveyron: minacciati di morte, il prefetto Charles Giusti sporge denuncia
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l’essenziale
Al culmine della polemica non ha voluto parlare, attenendosi ai comunicati ufficiali.

Ieri, nel corso di una conferenza stampa, lo stesso prefetto dell’Aveyron, Charles Giusti, è tornato sulla polemica legata al cosiddetto decreto di abbattimento dei cani randagi nel Sud Aveyron. Ha inoltre annunciato di aver sporto denuncia in seguito alle numerose minacce di morte, insulti e perfino diffamazioni sui social network. Colloquio.

Martedì 7 maggio, dopo diverse settimane di polemiche, il tribunale amministrativo di Tolosa ha sospeso il decreto che autorizzava l’abbattimento dei cani randagi nel Sud Aveyron. Come hai vissuto questa decisione?

Su questa controversia ho diverse precisazioni da fare. Quando abbiamo emanato questo decreto, attraversavamo una situazione eccezionale con conseguenze drammatiche per diversi allevatori: nella zona interessata dal decreto, ovvero cinque comuni del Sud Aveyron, abbiamo registrato 10 attacchi e 53 dall’inizio dell’anno pecore colpite. Certo, non bisogna nascondersi: il principale indiziato, se così posso dire, è il lupo. Ma le nostre squadre sul posto hanno osservato anche un cane randagio già a marzo. La sua morfologia era molto simile a quella del lupo (razza Sarloos, ndr) e non si poteva escludere la sua responsabilità in tutti questi attacchi. Il decreto adottato rispondeva quindi all’interesse generale, la mia principale bussola come prefetto. Questa è la conclusione. Su questo il tribunale amministrativo non si è ancora pronunciato, ha sospeso l’ordinanza sul modulo.

In sostanza, nonostante le numerose critiche sollevate, non ha rimpianti?

Siamo stati vittime di attacchi parziali, faziosi, fuori contesto e fuori luogo. Molti hanno dimenticato di dire che questo decreto era estremamente limitato: nel tempo, con la durata di un mese, nello spazio, interessando solo cinque comuni del Larzac, anche nella tassa. Solo gli agenti OFB e i luogotenenti lupi erano autorizzati a sparare nel caso in cui fosse possibile la predazione! È per tutti questi motivi che nessun cane venne ucciso durante questo periodo.

Purtroppo non ho visto tutti questi elementi inseriti in tutte le polemiche: le associazioni hanno semplicemente menzionato un’abbattimento di cani randagi, senza ulteriori dettagli… Quindi ovviamente suscita emozione quando leggiamo che il prefetto dell’Aveyron vuole uccidere tutti i cani . Ma questo è totalmente falso.

Noto anche che tutte queste persone non tenevano realmente conto della sofferenza delle pecore, la maggior parte delle quali furono sgozzate. Non oso mostrarvi le foto ma le ho a disposizione. Per alcuni, a quanto pare, il benessere degli animali non è così importante come quello dei cani.

Perché dire che i critici erano “fuori terra”?

Provengono da associazioni poco conosciute del territorio, con sedi spesso lontane dalle zone in cui avvengono gli attacchi dei greggi. Posso citare, ad esempio, stralci di una lettera pervenuta in prefettura. In esso è scritto che gli allevatori devono “tornare ai buoni vecchi metodi dei loro antenati, per monitorare le mandrie come facevano i pastori con i loro cani per spaventare i predatori”. Penso che gli allevatori interessati apprezzeranno questo consiglio, soprattutto quelli che da gennaio trascorrono intere notti accanto ai loro animali.

Insulti sui social: “Ho sporto denuncia”

Si dice “aperto all’espressione di tutte le opinioni” ma “nel rispetto della legge”. Charles Giusti, prefetto dell’Aveyron, ha annunciato giovedì mattina in una conferenza stampa di aver presentato una denuncia a seguito di insulti pubblici e minacce di morte sui social network. La ragione ? La recente polemica legata al decreto prefettizio che autorizza l’abbattimento dei cani randagi in alcuni comuni del Sud Aveyron, al fine di preservare le greggi di pecore. Sul web diversi internauti, tra cui famosi influencer e attivisti per i diritti degli animali, hanno condiviso la loro rabbia. E se il rappresentante dello Stato presso il dipartimento ammette che sarà “complesso” per gli inquirenti risalire ai soprannomi come avviene in questo tipo di casi, intende non fermarsi qui.

In questa stessa lettera è anche scritto “che una persona capace di sparare ad un animale è capace di farlo su un essere umano”. Anche qui, penso che i nostri agenti statali apprezzeranno…

Quanti allevatori sono stati colpiti da questi “attacchi”?

Cinque.

Non è molto tempo, sapendo che solo un cane sembrava essere preso di mira dal tuo ordine…

Stiamo parlando di un’agricoltura estensiva, mirata al settore del Roquefort. Non possiamo minimizzare le conseguenze per queste aziende agricole. Senza contare che la procedura di risarcimento degli allevatori non sempre copre i costi o l’impatto di questi attacchi alle riproduzioni. E quando dico che i risultati degli attentati dall’inizio dell’anno sono drammatici, peso le mie parole: l’Aveyron non aveva mai vissuto una serie del genere dal 2017.

Non c’erano altre opzioni non letali, come l’uso di un canile per animali o addirittura colpi paralizzanti?

Quando gli esploratori di lupi intervengono, è di notte, in mezzo al branco e nelle zone remote del Larzac! Avere vicino un canile, capace di intervenire su un animale inselvatichito, è materialmente complicato. Ovviamente se la cattura fosse possibile, lo faremmo.

Lo stiamo già facendo durante gli attacchi dei cani randagi alle mandrie nel bacino della Decazeville. Sono stati catturati diversi cani randagi. Ma nel caso del South Aveyron la cosa è molto più complessa. Per quanto riguarda le iniezioni anestetiche, è tecnicamente molto complicato.

Se dovessi rifarlo, lo rifaresti?

Sì, ma lo motiverò di più.

E che dire del cane Sarloos e del lupo?

Il prefetto ha assicurato: nessun cane è stato ucciso durante il periodo del decreto, che va dal 10 aprile al 10 maggio, prima di essere sospeso dal tribunale amministrativo tre giorni prima della sua scadenza.

Che fine ha fatto allora la famosa Sarloos, vista e fotografata per la prima volta da un automobilista all’inizio di marzo? «È da un mese che non si vedeva in zona» ha detto ieri Carlo Giusti, che non è riuscito a risalire al proprietario di questo cane, lasciato abbandonato…

Per quanto riguarda il lupo, il prefetto ha ricordato che nell’Aveyron non esiste alcuna zona classificata come sede di presenza “permanente” di un individuo o di un branco. Nonostante ciò, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre, uno di loro è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da un tenente della louveterie su richiesta della prefettura. “Da allora ovviamente ne ha preso il posto un secondo. Abbiamo anche dei pesci lupo vicino a Carladez, nel nord del dipartimento. Alcuni vanno e vengono”, ha confidato il prefetto.

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