In Occitania, i contadini insoddisfatti aumentano le loro azioni, quasi un anno dopo l’ultimo movimento

In Occitania, i contadini insoddisfatti aumentano le loro azioni, quasi un anno dopo l’ultimo movimento
In Occitania, i contadini insoddisfatti aumentano le loro azioni, quasi un anno dopo l’ultimo movimento
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Coperture, segnaletica rimossa e manifestazioni: il gesto degli agricoltori, scontenti della “mancanza di misure concrete e durature da parte dello Stato”si stanno moltiplicando in Occitania, dove è partito il movimento di protesta dell’inverno 2023.

Nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 ottobre, nel Gers, una sessantina di contadini hanno scaricato lana di pecora, balle di fieno e paglia davanti a diversi edifici statali di Auch, su appello del Coordinamento rurale.

“Trattori carichi, stivali marci. Avvolgete, telo, spruzzate di vernice gialla, insomma: svuotate le vostre aziende agricole, è ora di farvi capire”aveva lanciato Lionel Candelon, presidente regionale del Coordinamento rurale dell’Occitania, per invocare una mobilitazione che vorrebbe vedere intensificata entro la fine dell’anno.

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Da parte loro, la Federazione nazionale dei sindacati degli agricoltori (FNSEA) e i Giovani agricoltori (JA) stanno portando avanti azioni per smantellare i segnali di entrata e di uscita dai comuni di diversi dipartimenti.

Agonia

A Montauban (Tarn-et-Garonne), 70 agricoltori hanno realizzato un’azione simbolica davanti alla prefettura posizionando 250 cartelli d’ingresso per i comuni del dipartimento. Lo chiede il presidente della JA del Tarn-et-Garonne “risposte concrete”. “Se dopo la semina del grano in tre settimane non avremo progressi, passeremo ad azioni più pesanti e di maggior impatto. Spesso ricevo chiamate da agricoltori che sono in agonia e che hanno gli ufficiali giudiziari alle loro porte, questa cosa non può più andare avanti”ha avvertito l’Agence -Presse.

Un’azione simile è prevista lunedì sera a Foix, nell’Ariège, dove la FDSEA, la Federazione dipartimentale dei sindacati degli agricoltori, e la JA denunciano “la mancanza di misure concrete e durature da parte dello Stato di fronte alle difficoltà incontrate dalla professione” e a “molteplici crisi economiche, climatiche, sociali e sanitarie”.

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Il movimento di protesta agricola che ha portato a blocchi stradali e a numerose azioni nell’inverno del 2023 è partito dalla regione di Tolosa, spingendo diversi ministri, tra cui Gabriel Attal, allora capo del governo, a recarsi lì. La nuova ministra dell’Agricoltura, Annie Genevard, si è recata giovedì nei Pirenei orientali, dove la situazione dei viticoltori è critica a causa di una siccità senza precedenti.

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Il mondo con l’AFP

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