DIJON: Durante il Congresso Mondiale della Vigna e del Vino, il Giura e la Borgogna hanno offerto dei workshop

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Questo lunedì, 14 ottobre, la dimensione sensoriale e culturale del vino sono state affrontate rispettivamente dall’industria vinicola del Giura e dai ricercatori dell’Università della Borgogna.

L’associazione interprofessionale del vino del Giura e l’Università della Borgogna si sono ritagliate un posto durante la prima giornata del 45° Congresso Mondiale della Vigna e del Vino, questo lunedì 14 ottobre 2024 a Digione.

Su iniziativa dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, il Ministero francese dell’Agricoltura accoglie questo congresso scientifico nel capoluogo della Borgogna-Franca Contea, dal 14 al 17 ottobre.

“Savagnin in tutte le sue forme”

Tra i numerosi workshop che si sono svolti nelle sale del centro congressi di Digione, l’organizzazione interprofessionale del vino del Giura ha offerto ad esperti provenienti da diversi paesi – tra cui Spagna e Argentina – una degustazione per far conoscere i vini del vitigno Savagnin.

“Il vitigno Savagnin è davvero l’emblema del Giura”, ha sottolineato Olivier Badoureaux, direttore del Comitato Interprofessionale dei Vini del Giura (CIVJ), “si tratta di divulgare il vitigno, le sue particolarità, e anche di spiegare che con questo vitigno, possiamo produrre vini di stili completamente diversi a seconda dell’allevamento.

Dopo una presentazione del vigneto in inglese da parte di Olivier Badoureaux, sono stati degustati tre vini: un Arbois invecchiato “stile Borgogna” che si caratterizza come “floreale”, un Côtes-du-Jura invecchiato sotto velo che si identifica come “tipico”, con aromi di noci e curry, e un vin jaune – il fiore all’occhiello dei vini del Giura –, anch’esso invecchiato sotto veli, per sei anni.

I vini sono stati serviti dagli studenti dell’ultimo anno della sezione alberghiera del liceo Saint-Bénigne, a Digione.

“Le digital humanities nel settore vitivinicolo”

Nella stessa sala, i membri della Cattedra UNESCO “Culture e Tradizioni del Vino” dell’Università della Borgogna hanno poi tenuto una conferenza in francese sul tema “Umanità digitale nel settore vitivinicolo”.

Serge Wolikow, professore emerito di storia contemporanea all’Università della Borgogna, e Olivier Jacquet, ingegnere ricercatore della cattedra UNESCO, hanno spiegato in particolare come sfruttano i fondi creati dalla digitalizzazione di cento anni di archivi dell’OIV.

Jean-Christophe Tardivon

La cattedra della vite e del vino dell’Università della Borgogna ritrova il marchio UNESCO

L’OIV affida cento anni di archivi all’Università della Borgogna

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