Una prima parte dell’atlante cosmico prodotto da Euclide

Una prima parte dell’atlante cosmico prodotto da Euclide
Una prima parte dell’atlante cosmico prodotto da Euclide
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Cento milioni di stelle e galassie in un solo sguardo: l’Agenzia spaziale europea (ESA) ha svelato una prima parte della mappa dell’Universo realizzata dal telescopio Euclid per svelare il mistero della materia oscura.

Sulla stretta fascia di nero profondo, punteggiata di punti scintillanti, si stendono vaporose nuvole azzurre: cirro galatticomiscela di polvere e gas da cui si formeranno nuove stellespiega alAfp Bruno Altieri, scientifique de l’ESA responsabile dell’archivio su Euclide.

Ingrandendo molto in profondità, si può vedere la complessa struttura di una galassia a spirale o di due galassie che interagiscono tra loro.

Solo in questa immagine ci sono già decine di milioni di galassie, grazie alle quali potremo produrre statistiche su dove si trovano alcuni tipi di galassie rispetto ad altri, come si evolvono nel tempo, perché non si sono formate più stelle per qualche miliardo di anni […]spiega il signor Altieri.

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Questa foto mozzafiato è il primo tassello (solo l’1%) di una mappa che, in sei anni, rivelerà più di un terzo del cielosottolinea Valeria Pettorino, scienziata del progetto Euclid pressoESA in un comunicato stampa pubblicato mercoledì.

Un mosaico di 208 gigapixel, è il risultato di 260 osservazioni effettuate da Euclid in sole due settimane, tra il 25 marzo e l’8 aprile.

Il telescopio copriva 132 gradi quadrati del cielo australe, ovvero 500 volte la superficie apparente della Luna.

Lanciato nel luglio 2023, Euclid può racchiudere un’ampia scena in un’unica immagine grazie al suo ampio campo visivo nella luce visibile e nell’infrarosso. A differenza del telescopio spaziale James Webb [son voisin à environ 1,5 million de km de la Terre] che vede meno ampiamente, ma più lontano.

Il suo obiettivo finale è far luce su uno dei più grandi enigmi scientifici, quello della materia oscura e dell’energia oscura, che costituiscono il 95% dell’Universo, ma di cui non sappiamo quasi nulla.

La materia oscura (25% dell’Universo) e l’energia oscura (70%) hanno effetti opposti: mentre la prima assicura la coesione delle galassie, l’energia oscura provoca l’espansione dell’Universo.

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Questa vista dell’intero cielo è una sovrapposizione della mappa stellare Gaia pubblicata nel 2018 e della mappa della polvere di Planck, risalente al 2014. Il mosaico Euclide appare in giallo.

Foto: ESA

Della prima, la materia oscura, sappiamo che esiste a causa di un’osservazione misteriosa: è impossibile spiegare come una galassia o un gruppo di galassie non si disperdano tenendo conto solo della gravità dei loro elementi visibili [planètes, étoiles, etc.].

Non può essere osservato direttamente, ma se ne possono vedere gli effetti gravitazionaliricorda l’ing. Altieri.

Dagli anni ’90 sappiamo anche che l’espansione dell’Universo sta accelerando, il che implica l’esistenza su scala molto grande di una forza repulsiva: l’energia oscura. L’accelerazione di questa espansione sarebbe iniziata sei miliardi di anni fa.

Grazie alla sua carta 3DEuclide consentirà misurazioni precise della distribuzione delle galassie e dell’espansione dell’Universo e affinerà così i modelli cosmologici teorici.

Catturando le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino a 10 anni luce di distanza, possiamo dedurre la distanza delle galassie in diversi modi, attraverso immagini fotometriche e spettroscopiche, e osservare come evolvono le strutture dell’Universo, perché più guardiamo lontano, più andiamo indietro nel tempo.spiega il signor Altieri.

Euclid consentirà in particolare di osservare parte dell’Universo distante tra 10 e 4-5 miliardi di anni luce, dove tutte queste strutture si sono evolute molto e l’energia oscura ha iniziato a entrare in giocoaggiunge.

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