Caso noto come “la penna”: il marito sarà processato una terza volta – rts.ch

Caso noto come “la penna”: il marito sarà processato una terza volta – rts.ch
Caso noto come “la penna”: il marito sarà processato una terza volta – rts.ch
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A Ginevra il cosiddetto caso “pen” sta vivendo una nuova svolta. Il marito che ha causato la morte per asfissia della moglie sarà processato una terza volta. Il Tribunale federale ritiene che la sentenza resa in appello sia arbitraria. Il Tribunale cantonale deve quindi riesaminare il caso.

In una sentenza pubblicata venerdì, il Tribunale federale (TF) accoglie il ricorso della Procura di Ginevra, che ha contestato la sentenza della Corte d’appello. Aveva condannato l’uomo per omicidio colposo, non per omicidio.

Un rapido ricordo dei fatti: nel febbraio 2016, la moglie di questo notabile morì nella loro casa di Ginevra all’età di 66 anni. L’imprenditore solettese affermerà che la donna è morta a causa di una malattia. Ha detto di averla trovata senza vita nel bagno e di averla trascinata, in preda al panico, nel loro letto.

La perizia forense metterà in dubbio questa versione dopo il ritrovamento di una piuma di cuscino nelle vie respiratorie della moglie. Questa osservazione suggerirà che l’uomo l’ha soffocata. È stato condannato a 13 anni di carcere per la prima volta per omicidio.

Cambio di versione e di convinzione

L’uomo aveva cambiato versione poco prima del processo d’appello. Secondo la sua nuova spiegazione, sua moglie è morta a causa di un gioco erotico di asfissia andato storto. E se non ne aveva parlato in prima battuta era «per modestia e vergogna».

Nel marzo 2023 la Corte d’appello e di revisione del cantone di Ginevra ha assolto l’uomo, che ora ha 74 anni, dalla sua prima condanna.

Considerato l’incidente, la Corte ha preferito pronunciare una pena di tre anni di reclusione, di cui 18 mesi, per omicidio colposo.

La Procura di Ginevra ha presentato ricorso contro tale decisione, ritenendo che la Corte avesse arbitrariamente omesso elementi essenziali dai periti giuridici e dato per scontata la versione dell’imputato.

Verso un terzo processo

Ci sarà quindi un terzo processo, perché il Tribunale federale si è pronunciato a favore della Procura di Ginevra. Ritiene che il caso debba infatti essere rinviato alla Corte di giustizia del Cantone di Ginevra per una nuova decisione, questa volta con un’analisi attenta delle prove raccolte durante le indagini e degli elementi forniti dall’autopsia.

In particolare, il tribunale cantonale cercherà di determinare la data dell’ultimo rapporto sessuale dei coniugi e terrà conto delle dichiarazioni dei periti legali i quali ritengono che la vittima avrebbe dovuto reagire durante il soffocamento e tossire succhiando la piuma, mentre il la settantenne afferma di non essersi mossa.

Per i difensori, la sentenza del TF non mette in discussione la sostanza della sentenza della Corte d’Appello, ma la invita a sostenere il suo giudizio. La Procura, dal canto suo, non si pronuncia.

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