“È stato straordinario! Ho visto una nuvola vorticosa volare fuori dagli alberi e fuori da un campo!” si meraviglia Dounia, una lettrice che sabato mattina si trovava tra Nyon e Gland. Come ogni anno, nel mese di ottobre, gli arabeschi degli storni illuminano ancora una volta il cielo. Centinaia di migliaia di questi piccoli uccelli migratori stanno attualmente sostando nelle nostre regioni. «Stiamo raggiungendo in questi giorni il culmine della loro presenza», spiega Gottlieb Dändliker, ispettore cantonale della fauna selvatica a Ginevra.
Se durante il giorno, per nutrirsi, gli storni amano esplorare la campagna in piccoli gruppi, «con l’avvicinarsi della notte si radunano in massa e cercano un posto sicuro dove dormire», descrive lo specialista ginevrino. La loro scelta si concentra particolarmente sulle aree urbane, ad esempio nei platani. C’è una doppia ragione strategica per questo, spiega Gottlieb Dändliker: “In gruppo gli storni sono meno vulnerabili, perché il loro numero crea confusione per possibili predatori; questi ultimi sono meno numerosi anche nelle aree urbane”. Infine, anche se in autunno le temperature scendono logicamente, «in città fa più caldo», aggiunge Chloé Pang, scienziata ambientale e portavoce della Stazione ornitologica svizzera.
Secondo gli esperti, ci sono due momenti ideali per ammirare il magico volo degli storni, i cui gruppi possono raggiungere migliaia di individui: quando raggiungono il loro posatoio, e quando lo lasciano. Sia all’alba, sia nella mezz’ora prima del tramonto.
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