Giustizia e Pace chiede alla Svizzera di impegnarsi con l’Armenia – Portale cattolico svizzero

Giustizia e Pace chiede alla Svizzera di impegnarsi con l’Armenia – Portale cattolico svizzero
Giustizia e Pace chiede alla Svizzera di impegnarsi con l’Armenia – Portale cattolico svizzero
-

Dopo l’espulsione di quasi 150.000 armeni dal Nagorno-Karabakh da parte dell’Azerbaigian, l’Armenia si trova nuovamente a dover affrontare le minacce dei suoi vicini, avverte la Commissione nazionale Giustizia e Pace in un comunicato stampa dell’8 maggio 2024. Le autorità svizzere devono agire per evitare un nuovo conflitto , lei crede.

La Commissione nazionale svizzera Giustizia e pace e la rete delle Commissioni europee Giustizia e pace osservano con preoccupazione le attuali tensioni nel Caucaso meridionale. L’Armenia continua a confrontarsi con le rivendicazioni territoriali dell’Azerbaigian. Quest’ultimo cerca di assicurarsi un corridoio a sud dell’Armenia, per ottenere un accesso diretto alla sua enclave di Nakhitchevan.

In qualità di membro del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, la Svizzera deve impegnarsi con determinazione per garantire il rispetto del diritto internazionale, ritiene Giustizia e pace. “Questa adesione implica responsabilità politica”, afferma. «Se la Svizzera vuole essere all’altezza delle proprie esigenze, dei propri interessi e dei suoi legami più che secolari con la popolazione armena, deve svolgere un ruolo più impegnato in politica estera».

Una questione geopolitica

Una serie di interviste e scambi con ONG, organizzazioni umanitarie ed esperti politici presenti sul posto permettono a Giustizia e Pace di affermare che “malgrado le sostanziali concessioni fatte dall’Armenia nel quadro dei negoziati di pace in corso, le posizioni dell’Azerbaigian si stanno irrigidendo. Incombe la minaccia di nuove violenze militari”, avverte la Commissione.

Ricorda che l’Azerbaigian è sostenuto dalla Turchia, mentre la Russia non assume più i suoi obblighi di alleanza nei confronti dell’Armenia. Giustizia e Pace ritiene che la più piccola repubblica del Caucaso meridionale abbia bisogno del sostegno dell’Unione Europea, alla quale si è rivolta, oltre che di quello della Svizzera.

L’etica della pace

Facendo riferimento al diritto internazionale e ai principi dell’“etica della pace”, Justice et Paix invita il Consiglio Federale e il Parlamento, per quanto di loro competenza, a vigilare sull’attuazione delle decisioni e delle raccomandazioni della Corte Internazionale di Giustizia e della Corte Europea Corte dei diritti dell’uomo relativa a questo conflitto.

Chiede inoltre loro di esercitare pressioni su entrambe le parti, “in particolare sull’Azerbaigian”, affinché risolvano le loro divergenze attraverso la negoziazione e mezzi pacifici, “nel pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di ciascun paese e del diritto internazionale”, e non attraverso forza o la minaccia della forza. “Qualsiasi discorso di odio discriminatorio e dichiarazioni provocatorie da parte dell’Azerbaigian volte a sminuire la comunità etnica armena” dovrebbero essere combattuti dalle nostre autorità.

Veglia sui prigionieri e sugli sfollati

La Commissione presenta altri possibili ambiti di impegno per la pace della Svizzera: lavorare per la liberazione dei prigionieri di guerra e degli ostaggi detenuti dalle autorità azerbaigiane; fornire assistenza per l’integrazione e l’economia di circa 150.000 rifugiati e sfollati armeni; perseguire l’obiettivo di un ritorno sicuro, volontario e duraturo di tutti gli armeni sfollati dal loro nativo Nagorno-Karabakh; contribuire attivamente a garantire che una missione di esperti internazionali e locali indipendenti, guidati dall’UNESCO, abbia accesso al Nagorno-Karabakh al fine di documentare lo stato degli antichi siti della fede cristiana e garantirne la conservazione; affrontare, attraverso i mezzi giuridici, economici e politici più rigorosi possibili, comprese sanzioni mirate contro i responsabili, eventuali ulteriori violazioni del diritto internazionale da parte dell’Azerbaigian. (cath.ch/com/lb)

© Catholic Media Center Cath-Info, 05/08/2024

I diritti su tutti i contenuti di questo sito sono registrati presso Cath-Info. Qualsiasi distribuzione di testo, suono o immagine su qualsiasi supporto è soggetta a pagamento. È vietato salvare su altri database.

-

PREV Convivenza difficile a Montreal: i cittadini chiedono più trasparenza
NEXT A Quimper, la CCI metropolitana della Bretagna Occidentale si chiama ora “CCI Finistère”