Livry-Gargan – Vaujours: la baraccopoli dell’Allée de l’Est è stata demolita dopo la partenza dei suoi occupanti

Livry-Gargan – Vaujours: la baraccopoli dell’Allée de l’Est è stata demolita dopo la partenza dei suoi occupanti
Livry-Gargan – Vaujours: la baraccopoli dell’Allée de l’Est è stata demolita dopo la partenza dei suoi occupanti
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Le famiglie rom che occupavano illegalmente i terreni dell’Allée de l’Est, strada parallela all’ex Nationale 3 che collega Livry-Gargan a Vaujours, non hanno aspettato il 17 maggio e l’annuncio della sentenza del tribunale contro Bobigny sulla loro possibile espulsione lasciare i locali. Gli occupanti di questa baraccopoli, che ha cominciato a formarsi poco meno di un anno fa, se ne sono andati all’inizio di maggio, temendo una decisione a loro sfavorevole.

“È un fenomeno abbastanza classico: di fronte alle pressioni dei comuni, alle visite regolari della polizia municipale e ai comportamenti ostili, le persone preferiscono anticipare l’espulsione prendendo i loro averi, i loro documenti amministrativi che potrebbero essere distrutti”, sottolinea Clément Étienne, coordinatore del Programma Baraccopoli di Medici del mondo. Non vogliono ritrovarsi una mattina alle 6 di fronte ai furgoni della CRS, senza alcuna soluzione di riserva. »

Per Pierre-Yves Martin questa è una “vittoria”. Il sindaco (DVD) di Livry-Gargan ha emesso alla fine di marzo un’ordinanza per chiudere il traffico sull’Allée de l’Est per impedire lo sviluppo della baraccopoli, che si era poi estesa vicino alle case sul lato di Vaujours. e per rallentare l’attività dei rottami metallici che vi si svolge. Il 17 aprile si è recato in tribunale per seguire i dibattiti sulla procedura di sfratto promossa dal suo comune e da quello vicino.

“L’East Alley si libererà definitivamente dei suoi occupanti abusivi”, si compiace il funzionario eletto, che lo scorso fine settimana ha annunciato su Facebook che “le operazioni di sgombero [avaient] iniziato” dopo la completa demolizione del sito. “Espellere queste famiglie non le farà scomparire”, ricorda Clément Étienne, che precisa che hanno trovato una nuova base in un’altra città della Seine-Saint-Denis.

Colui che è anche portavoce del collettivo Bidonville 93 sottolinea la grande difficoltà per le associazioni che lavorano con le popolazioni rom a lavorare nel dipartimento. “Altre parti dell’Île-de-France, le prefetture sono proattive su questi temi, ma quella di Seine-Saint-Denis è sistematicamente assente”, lamenta. Non esiste una persona di contatto. »

Pur affermando di comprendere le difficoltà degli enti locali nell’affrontare queste situazioni, si rammarica che il primo incontro di lavoro tra gli attori associativi e i servizi dei comuni di Vaujours e Livry-Gargan, lo scorso febbraio, sia rimasto senza seguito. Come deplora “il fenomeno dell’antiziganismo e dell’odio online” derivante dalle pubblicazioni sui social network. “Fortunatamente non siamo a conoscenza di attacchi, ma ci sono stati inviti a manifestazioni”, osserva Clément Étienne. Anche per questo le famiglie se ne sono andate. »

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