“È stata superata una linea rossa”: i sindacati nazionali dell’istruzione presentano “un’allerta sociale” sul bilancio

“È stata superata una linea rossa”: i sindacati nazionali dell’istruzione presentano “un’allerta sociale” sul bilancio
“È stata superata una linea rossa”: i sindacati nazionali dell’istruzione presentano “un’allerta sociale” sul bilancio
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Tutte le organizzazioni sindacali che rappresentano l’Istruzione nazionale hanno presentato lunedì un “allarme sociale” sul bilancio 2025 in una lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione, Anne Genetet.

“È stata superata una linea rossa: in un momento in cui le scuole pubbliche vanno male, l’unica risposta del governo è chiudere i posti e quindi mantenere l’illusione che si possa fare meglio con meno”, denuncia l’intersindacato Éduc denunciando “ritiri di posti di lavoro su una scala devastante”.

Ha suscitato rabbia l’annuncio giovedì scorso da parte del ministero dell’eliminazione di 4.000 posti di insegnamento per il 2025, soprattutto nelle scuole materne ed elementari (3.155 posti). I sindacati hanno denunciato in particolare “un vero spargimento di sangue” e un “affondamento delle scuole pubbliche”.

Questo avviso sociale è “il presupposto per la presentazione di un avviso di sciopero nazionale unitario”, dal 4 novembre fino a lunedì 31 marzo compresi, precisa la lettera inviata al ministro. Ai sensi di legge, l’intersindacale chiede inoltre di essere ricevuto “entro tre giorni” per avviare la “negoziazione preventiva”.

“Potrebbero esserci ancora sviluppi”

In un’intervista a La Tribune Dimanche, la ministra Anne Genetet ha cercato di rassicurare. “Il dibattito parlamentare non è ancora iniziato, potrebbero esserci ancora degli sviluppi! », ha indicato il ministro, affermando di aver “battuto per aumentare le risorse della scuola”.

“Con il calo demografico delle scuole, all’inizio dell’anno scolastico 2025 ci sarà una media di 21,4 studenti per classe nelle nostre scuole pubbliche: si tratta del numero più basso di studenti per classe da quando lo stiamo misurando”, ha affermato. giustificato, inoltre, assicurando che “la scuola resta la priorità di questo governo e il primo bilancio del Paese”.

Quest’ultimo ammonta a 63 miliardi di euro, nel complesso stabile rispetto a quello adottato un anno fa per il 2024. Con un saldo negativo di circa 2.000 posti, l’Istruzione Nazionale garantisce comunque la maggior parte dei tagli di posti di lavoro pubblici per lo Stato e i suoi operatori (. 2.201 in totale) nel bilancio dello Stato 2025.

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