Può essere enorme, ha un colore molto caratteristico e non è facile da coltivare. Questa antica varietà di melone, nata per soddisfare le esigenti papille gustative di Stanislas Leszczynski, continua ad affascinare.
Risultato dell’incrocio tra il nero dei Carmelitani e il Prescott, il melone di Lunéville, perché è di questo che parliamo, è stato creato a metà del XVIII secolo.e secolo. La sua nascita risponde ad un capriccio reale: quello di Stanislas Leszczynski, ultimo duca di Lorena, che desiderava un frutto che fosse allo stesso tempo profumato e dolce (e si dice che ne mangiò così tanto da avere indigestione)
Questo melone si distingue per il suo aspetto unico: una buccia sottile, prevalentemente nera, striata di verde. Sotto questa corteccia scura si nasconde una polpa arancione, succosa e tenera, che può essere mangiata con un cucchiaio. Il peso varia tra 1,5 e 2,5 chili.
Richiede una temperatura costante e condizioni specifiche. È rinomato anche per la sua resistenza al freddo e all’umidità, che lo rende adatto ai climi più freschi della Lorena. Saggi giardinieri lo piantano al riparo dal vento, vicino ad un muro per beneficiare del calore riverberato.
Oggi la produzione del melone di Lunéville rimane limitata. La società orticola di Lunéville, custode di questo patrimonio, ne coltiva poche tonnellate all’anno. L’obiettivo non è la commercializzazione di massa, ma la conservazione delle caratteristiche originali di questo frutto eccezionale.
Il melone di Lunéville, con la sua storia reale e il suo gusto unico, incarna più di un semplice frutto: è un pezzo di storia della Lorena da gustare.
