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Questo sabato pomeriggio nel silo Bluefactory di Friburgo si è svolto uno spettacolo di danza verticale nell’ambito del Festival della Danza.
Pubblicato il 05.05.2024
File di sedie a sdraio non si trovano sullo sfondo della spiaggia e del mare, ma sull’asfalto, davanti al silo della Bluefactory a Friburgo. Una strana idea quella di oziare in un sito industriale quando il cielo è piuttosto cupo. Tutto si spiega quando alle finestre, in cima alla torre, compaiono due sagome. Il resto si svolge come un sogno poetico.
Rebekka Gather e Laetitia Kohler iniziano un balletto muovendosi verticalmente contro la facciata, sospese a corde e accompagnate da musica dal vivo, con Mara Miribung al violoncello. Le due donne volteggiano e girano nell’aria sotto gli occhi affascinati dei tanti spettatori. «Rappresentiamo la terza generazione che pratica la danza verticale, una pratica nata negli anni ’30 che ho iniziato nel 2016», spiega Rebekka Gather, che proviene dal campo della danza contemporanea e acrobatica e si allena su un muro a Basilea.
Il livello di sicurezza rimane molto elevato ed entrambi gli artisti lavorano con tecnici di accesso su corda, tra cui anche Rebekka Gather. Quanto più lunga è la corda, tanto più ampiezza assumono i movimenti, indica il basilese, perché una corda troppo corta significa rimanere schiacciati contro la facciata. “L’equilibrio è diverso, rispetto a quello che abbiamo in campo. Sulle mani grava lo stesso peso che sui piedi. La figura più complicata è quella in cui stai sulla facciata, con le braccia alzate, perché fa male agli addominali”, spiega l’artista 31enne.
Per quanto riguarda lo spettacolo, è stato ispirato da Hilde Domin, poetessa tedesca ed ebrea, che dovette andare in esilio durante la Seconda Guerra Mondiale. “Le sue poesie sono come stelle in tutto questo dolore e in questa situazione di conflitto. Spiega, ad esempio, che l’aria non è nulla, ma ci trasporta comunque”, saluta Rebekka Gather.