A Ille-et-Vilaine, il loro rave party durante il parto ha fatto notizia: sei giovani in tribunale

A Ille-et-Vilaine, il loro rave party durante il parto ha fatto notizia: sei giovani in tribunale
A Ille-et-Vilaine, il loro rave party durante il parto ha fatto notizia: sei giovani in tribunale
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La “festa” ha fatto notizia, finendo anche sul New York Times. Per la notte di Capodanno 2021, per tre sere di seguito, un rave party ha riunito fino a 2.500 persone, a Lieuron, un villaggio a 40 km a sud di Rennes. A quel tempo, le autorità francesi avevano imposto il coprifuoco a partire dalle 20:00, a causa della crisi sanitaria. Non per il gusto dei partecipanti, che volevano comunque fare festa… senza maschera. I gendarmi avevano tentato di impedire lo svolgimento del rave party, ma avevano incontrato “la violenta ostilità di molti partecipanti alla festa”, secondo le dichiarazioni dell’epoca della prefettura di Ille-et-Vilaine. C’erano stati degli scontri.

Il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, ha poi promesso “impunità zero” per questi “delinquenti”. Risultati: 1.600 multe, di cui 1.200 per mancanza di maschera, sequestro di attrezzature, in particolare un mixer a due piani, e nove persone arrestate e poi incriminate. Un dipendente di 23 anni senza precedenti penali è stato incarcerato per 18 giorni.

Parte delle accuse riviste al ribasso

A più di tre anni di distanza dai fatti, lunedì 14 ottobre si terrà presso il tribunale penale di Rennes il processo contro sei uomini sospettati di essere gli organizzatori. Adesso hanno dai 25 ai 30 anni. L’indagine è stata oggetto di una “cancellazione”, vale a dire di una riscrittura integrale a seguito della cancellazione degli atti investigativi. Alcune delle azioni giudiziarie sono state quindi ridotte o abbandonate. L’elenco è ancora lungo: organizzazione senza previa dichiarazione di un incontro festivo con musica amplificata, pericolo di terzi con violazione delle misure di sicurezza, favoreggiamento dell’uso altrui di stupefacenti (cannabis, cocaina, LSD), danneggiamento di proprietà pubbliche e private, lavoro clandestino e apertura non dichiarata di un locale per bere.

“Il caso si è sciolto come neve al sole”, ha detto un avvocato difensore. “Inizialmente i principali imputati sono stati perseguiti per aver offerto o venduto stupefacenti, mentre alla fine sono comparsi per favoreggiamento nell’uso di stupefacenti da parte di altri. » La sanzione in cui incorrono gli organizzatori di rave party può arrivare fino a 1.500 euro, oppure alla multa di 5a classe. Questo è soprattutto ciò che rischia il giovane che era stato messo in custodia cautelare. Anche se ha trascorso tre settimane in prigione, non rischia il carcere.

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