Montpellier. Petardo contro Mosson: perché l’MHSC chiede 515.000 euro a due sostenitori

Montpellier. Petardo contro Mosson: perché l’MHSC chiede 515.000 euro a due sostenitori
Montpellier. Petardo contro Mosson: perché l’MHSC chiede 515.000 euro a due sostenitori
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Di Jean-Marc Aubert
pubblicato su

3 24 maggio alle 11:10

aggiornato il 3 maggio 24 alle 11:15

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UN prova era molto atteso, quello dei due Sostenitori dell’MHSC 23 e 25 anni, formalmente identificato e arrestato sei mesi fa allo stadio Mosson, Montpellier dove un petardo lanciato dagli spalti ha ferito il portiere del club Clermont Piede 63durante la partita di Ligue 1.

L’8 ottobre, mentre l’arbitro fischia il recupero e il Montpellier era in vantaggio per 4 a 2, Mory Diaw, portiere della nazionale senegalese dell’Alvernia, viene colpito da un Bulldog esplosivo di categoria F3 al 91′ e crolla, ferito. È stato evacuato in barella. L’MHSC era stato sanzionato: partita rigiocata a porte chiuse, due partite successive con chiusura de La Tribune Étang de Thau – da dove era stato lanciato il petardo -, un punto in meno in classifica e un altro punto sospeso.

Tempo di requisizione

Questo giovedì 2 maggio 2024, durante l’udienza in cui erano parti civili il Clermont Goal, la Professional Football League -LFP-, l’Unione Nazionale dei Calciatori Professionisti e l’MHSC, il pubblico ministero ha chiesto sei mesi di carcere con sospensione della libertà vigilata nei confronti della persona sospettata di aver lanciato questo grosso petardo, nonché 200 ore di servizio sociale -Tig-, quest’ultima pena richiesta solo al complice. Lo ha chiesto anche la Procura l’obbligo di presentarsi alla stazione di polizia o alla gendarmeria geograficamente competente, all’intervallo di tutte le partite dell’MHSC e durante tre anni di squalifica dallo stadio Mosson.

Il presunto autore del lancio dei petardi era sotto processo violenza con uso di arma che comporti un’interruzione totale inferiore a otto giorni e utilizzo di un razzo o di fuochi d’artificio in un impianto sportivo, suo complice per aver introdotto l’ordigno esplosivo nello stadio e averglielo passato.

Le parti civili hanno chiesto congiuntamente un risarcimento danni record nei confronti dei due imputati, ventenni amici d’infanzia, stimando il danno patrimoniale in 515.000 euro. Questa è infatti la somma fissata dalla MHSC, che l’avvocato ha calcolato: 18.000 euro per l’organizzazione di un “replay” a porte chiuse, 13.000 euro per la chiusura parziale di una tribuna durante due partite e 484.000 euro per risarcire Diritti televisivi che il club non ha ottenuto perdendo una posizione nella classifica della Ligue 1 dopo questo episodio, diritti distribuiti in base alla classifica. Il club del Clermont-Ferrand ha chiesto 4.000 euro per il suo portiere e 36.000 euro per le spese sostenute per il suo viaggio aggiuntivo.

Una doccia fredda per i due tifosi del Montpellier e per il loro avvocato, uno dei quali ha sostenuto: “Dobbiamo tornare sulla terra, è il processo della stupidità”. Il suo collega ha avvertito: “Le somme richieste sono eccessive e condanneranno questi due giovani a lavorare tutta la vita”.

Il presunto autore del proiettile ha ammesso il suo atto, ma, imbarazzato, davanti al tribunale penale, ha spiegato di averlo lanciato con la schiena sul prato, sopra la testa e che il suo obiettivo era farlo cadere dietro le gabbie dei il portiere del Clermont. Ha aggiunto che il suo obiettivo era celebrare la vittoria già ottenuta. Non ha invece collaborato il suo coimputato, negando di aver fornito l’ordigno esplosivo vietato all’inseparabile amico, denunciando che il contenuto del suo verbale di interrogatorio da parte degli agenti della Questura Centrale, durante la sua visione di custodia, non conforme alla versione che aveva consegnato.

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In udienza è emerso un dettaglio che potrebbe essere importante per la decisione dei giudici: la persona che viene designata come aver introdotto questo grosso petardo e che lo nega è un appassionato di ordigni pirotecnici, che spesso fa esplodere a Woods. La sentenza, riservata, sarà pronunciata giovedì prossimo, 16 maggio.

Resta questa domanda che si pongono molti tifosi: mentre durante ogni partita avvengono perquisizioni agli ingressi dello stadio Mosson, come fanno alcuni a trasportare petardi, fuochi d’artificio e altri fumogeni sugli spalti? Lo rivela una fonte ben informata Metropolitano che questi dispositivi vietati, in realtà, molto spesso vengono introdotti con discrezione nel recinto Mosson prima dell’apertura delle porte e dei controlli pubblici… Allora, da chi?

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