Lo sport marocchino in pericolo!!

Lo sport marocchino in pericolo!!
Lo sport marocchino in pericolo!!
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Le competizioni sportive nascono con l’obiettivo di contribuire alla sana educazione delle generazioni più giovani, instillando in tutte le generazioni lo spirito di competizione leale, garantendo uguaglianza per tutti ed eliminando ogni forma di corruzione che possa ledere i valori dello sport.

Oggi, in Marocco, come in molti altri paesi del mondo, siamo di fronte a una minaccia crescente: una piaga che si è trasformata in un vero e proprio cancro, che corrode il corpo dello sport, prendendo di mira la sportività e il gioco pulito, qualunque sia il tipo di competizione . Questo cancro delle scommesse sportive illegali è purtroppo penetrato nel nostro paese, il Marocco, e ha trovato posto al di fuori del quadro giuridico.

Un cancro che assume diverse forme, la più notevole delle quali è l’applicazione 1XBet, che sfrutta lo spazio digitale per colpire l’intera società marocchina. Questa app consente ai minori e ad altri gruppi vulnerabili di partecipare illegalmente alle scommesse sportive, contro le leggi vigenti in tutto il mondo.

È importante sottolineare che queste applicazioni illegali minacciano non solo lo sport marocchino, ma anche la società marocchina e la sovranità dello Stato su un settore che diversi paesi, tra cui il Marocco, si impegnano a monopolizzare affinché non venga utilizzato per scopi criminali o fraudolenti. scopi.

Queste applicazioni oggi prendono di mira i bambini marocchini, trasformandoli in facili prede in uno spazio digitale difficile da controllare, con motivazioni spesso opache e criminali dietro questa diffusione del cancro delle scommesse illegali.

Dobbiamo anche sottolineare che queste richieste danneggiano l’economia marocchina e la sua sovranità finanziaria, perché le loro attività non sono soggette ad alcuna regolamentazione, non pagano tasse e non contribuiscono agli investimenti nello sport. Al contrario, riducono le riserve valutarie del Marocco, soprattutto perché le transazioni illegali effettuate dai marocchini su queste piattaforme di scommesse occupano il secondo posto nel mondo, dietro l’Argentina.

Va inoltre notato che le offerte di scommesse illegali facilitano il coinvolgimento di giocatori, dirigenti di club e arbitri nella manipolazione dei risultati delle competizioni sportive, in particolare nel calcio.

Alla luce di quanto sopra, è essenziale ricordare che il Marocco è stato uno dei primi paesi dell’Africa e della regione a ratificare la propria appartenenza alla comunità di “Magglingen”, che si è riunita in Marocco martedì 7 novembre a Rabat, nell’ambito di un convegno sul tema “Tutelare l’integrità dello sport lottando contro le scommesse illegali”.

Questa conferenza si è tenuta a margine della quinta riunione del gruppo di Copenaghen, organizzata a Rabat l’8 e 9 novembre 2023, nonché della riunione consultiva del comitato di monitoraggio della Convenzione di Macolin.

Questa convenzione, entrata in vigore il 1 settembre 2019, mira principalmente a combattere le due maggiori minacce allo sport e alla sua integrità: il doping e le scommesse illegali.

Ricordiamo che è stato ratificato da Francia, Grecia, Islanda, Italia, Norvegia, Portogallo, Repubblica di Moldavia, Svizzera e Ucraina, e firmato da 33 paesi europei, nonché da Australia e Marocco.

Questo appello lanciato dall’Associazione marocchina della stampa sportiva coincide con lo svolgimento di una nuova sessione dei lavori del gruppo di Copenaghen, nella città portoghese di Porto, e in connessione con l’adozione della Convenzione Macolin. Il Regno del Marocco parteciperà con una delegazione ad alto livello.

Ecco perché cogliamo l’occasione per invitare le parti interessate ad accelerare il processo di ratifica e attuazione della Convenzione di Magglingen.

Chiediamo inoltre a tutti gli attori coinvolti nella lotta contro le questioni oggetto di questa convenzione di impegnarsi seriamente e responsabilmente per raggiungere i suoi obiettivi.

Riaffermiamo inoltre il ruolo guida del Regno del Marocco in questo ambito, in quanto unico Paese africano ad aver scelto di impegnarsi sulla strada della tutela delle pratiche sportive e della tutela delle società contro lo sfruttamento delle competizioni a fini criminali.

L’AMPS, in quanto attore del settore sportivo, avverte che l’attività delle scommesse sportive illegali si è trasformata da una piaga in un cancro che rode le società. Questo fenomeno serve anche a coprire pratiche criminali, arrivando fino allo sfruttamento sessuale dei minori, come rivelato nel caso del “barbiere di Beirut” in Libano, e al coinvolgimento di organi di traffico di droga, come dimostrato dalle numerose inchieste svolte dai nostri colleghi giornalisti in Egitto. Queste indagini hanno rivelato casi allarmanti di suicidi legati a richieste di scommesse illegali, le cui vittime sono per la maggior parte minorenni e giovani, che hanno spinto lo Stato egiziano a vietare queste applicazioni e a criminalizzarne l’utilizzo.

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