Tariq Ramadan sarà processato per aver violentato tre donne

Tariq Ramadan sarà processato per aver violentato tre donne
Tariq Ramadan sarà processato per aver violentato tre donne
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A settembre Tariq Ramandan è stato condannato a 3 anni di carcere, di cui 12 mesi in Svizzera.

Afp

Mercoledì la Corte di cassazione ha respinto i ricorsi presentati dall’islamologo svizzero Tariq Ramadan, rendendo definitivo il suo rinvio a giudizio per stupro aggravato e stupro di tre donne tra il 2009 e il 2016, ha appreso dall’AFP una fonte giudiziaria.

Tariq Ramadan ha contestato le accuse in questi ricorsi. Mercoledì mattina, al termine dell’udienza, la massima corte francese le ha respinte. Sarà quindi giudicato dal tribunale penale dipartimentale di Parigi in questa emblematica indagine dell’era #MeToo iniziata alla fine del 2017.

Il 27 giugno, la Corte d’appello di Parigi ha ordinato il processo a carico di Tariq Ramadan per stupro aggravato di una donna e due stupri di altre due persone. L’islaloga e una quarta donna, Mounia Rabbouj, avevano presentato ricorsi avversari, il primo chiedendo l’archiviazione generale del caso, il secondo l’aggiunta delle sue accuse respinte dalla corte d’appello.

Sei anni di indagini

All’udienza di mercoledì, sia il relatore che l’avvocato generale hanno sostenuto la non ammissione di questi ricorsi, procedura che consente di respingere rapidamente i ricorsi non gravi o irricevibili. I due magistrati hanno in particolare ritenuto che tali richieste tendessero a rimettere in discussione la valutazione di merito della sezione istruttoria, mentre il ruolo della Corte di cassazione si limita a verificare l’assenza di errori di diritto.

Nessun avvocato, in difesa di Tariq Ramadan o a sostegno della signora Rabbouj, ha difeso oralmente le sue osservazioni scritte.

Il 7 luglio 2023, dopo sei anni di indagini, due giudici inquirenti hanno ordinato il licenziamento di Tariq Ramadan per gli stupri di Christelle (non il suo vero nome), Henda Ayari, Mounia Rabbouj e di una quarta donna.

Nella sentenza del 27 giugno, di cui è stata informata l’AFP, la corte d’appello aveva respinto il caso della sig.ra Rabbouj, e si era espressa in modo opposto nel merito dei gip e delle indagini, che si erano concentrate sull’influenza, da parte di considerare la violenza come lo stratagemma principale degli stupri attribuiti a Tariq Ramadan.

Sesso particolarmente brutale

In questa procedura altamente pubblicizzata ed emblematica dell’era #MeToo, i denuncianti hanno descritto rapporti sessuali particolarmente brutali.

La vicenda di Mounia Rabbouj, che ha presentato un abito macchiato del seme dell’islamologo, ha costretto l’intellettuale, che inizialmente aveva negato, ad ammettere a metà del 2018 l’esistenza di rapporti adulteri con lei e con le sue ex amanti, segnati dal “dominio”, rude ma “consenso”, un punto di svolta importante in questa questione.

In Svizzera, il predicatore è stato condannato a tre anni di carcere, di cui un anno, per stupro e coercizione sessuale nel 2008. I suoi avvocati hanno presentato ricorso alla Corte federale.

(afp)

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