La Svizzera passa il turno affinché le sue armi vadano all’Ucraina

La Svizzera passa il turno affinché le sue armi vadano all’Ucraina
La Svizzera passa il turno affinché le sue armi vadano all’Ucraina
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Dall’inizio della guerra in Ucraina le relazioni tra Germania e Svizzera per quanto riguarda l’equipaggiamento militare non sono state buone. Ma questo mercoledì il Consiglio federale ha compiuto un gesto a favore della causa, intervenendo nell’ambito delle consegne di armi anticarro da lui ordinate.

Nel comunicato stampa odierno il Consiglio federale fornisce i dettagli dell’operazione: «Nell’ambito del programma di armamento 2016 è stata decisa l’acquisizione delle armi da spalla anticarro RGW 90 del produttore tedesco Dynamit Nobel Defense GmbH a tappe, distribuite tra il 2024 e il 2025.

Per la Svizzera le prime due consegne sono state effettuate secondo i piani e «il sistema ha potuto essere introdotto nelle truppe». Ma è qui che la decisione del Consiglio federale assume tutto il suo significato: “La data di consegna dell’ultima tranche è stata concordata con la Germania, che intende consegnare queste armi all’Ucraina. Di conseguenza, le restanti macchine verranno consegnate in Svizzera nel 2026, circa un anno dopo il previsto. La prova in ogni caso che la Svizzera ne ha meno bisogno dell’Ucraina.

«Lo scambio dei termini di consegna può avvenire nel rispetto della neutralità», scrive il Consiglio federale. Gli impianti in questione non saranno mai dislocati sul territorio svizzero e non sono quindi soggetti alle disposizioni della legge sul materiale bellico. La fissazione dei tempi di consegna rientra nelle competenze del DDPS.

Il dipartimento di Viola Amherd giustifica ulteriormente la sua decisione, definita “pratica ordinaria”: “Nel 2022, una consegna di armi da spalla multiuso del tipo NLAW era stata trasferita in Gran Bretagna. Richieste di questo tipo offrono alla Svizzera la possibilità di sostenere i suoi principali partner in modo mirato, senza violare il principio di neutralità e senza subire conseguenze sull’introduzione di sistemi d’arma. Conferma così la sua intenzione di rafforzare la cooperazione internazionale nelle questioni di politica di sicurezza.

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