Di Hassan Alaoui
La letteratura dei media algerini – a partire dall’ufficialissimo APS – senza sconcertare – ci ha abituato a un’irascibile umiliazione di menzogne che riflette più un’ignoranza totale e stupefacente della questione del Sahara che l’effetto specchio propagandistico che alcuni rivendicano con titoli indipendenti come “ All about Algeria” (TSA) ci stanno portando avanti. Creato da Mohamed Boukharrouba, alias Houari Boumediene, “l’affare Sahara” costituisce la più grande truffa del secolo. Perché la rivendicazione di questo territorio, occupato fino al 1975 dalla Spagna, fu avanzata dal Regno del Marocco già nel…1956, subito dopo la Liberazione del nostro Paese, mentre l’Algeria, divenuta indipendente solo nel 1962, non sapeva nulla, ma assolutamente nulla questo problema, tanto meno lo spettrale Polisario creato solo nel…1973 da Boumediene e dai suoi stipendiati. Una rivendicazione ufficiale avanzata dal Marocco nel 1963 rilanciava ancora una volta la questione della restituzione del nostro territorio e, ancora una volta, Boumediene non era ancora al potere, poiché aspettò due anni per rovesciare Ahmed Ben Bella e prenderlo. Ciò dimostra anche il mostruoso inganno e l’impostura degli eredi di Boumediene che trascorsero il loro tempo ad insultare il re Hassan II e il popolo marocchino.
« Marocco Paese occupante », « il Sahara, ultima colonia dell’Africa » ecc… È in questi termini che l’agenzia Algérie Presse Service (APS), l’agenzia ufficiale algerina – “ voce del suo padrone » ovviamente, così come tutta l’armata mediatica manipolata dai servizi segreti algerini.
Dallo scoppio ufficiale del “ il caso del Sahara » nel 1974, i governi algerini che si sono succeduti fino ad oggi, i loro servizi ed i loro propagandisti, tutti nello stesso movimento di falsa mistificazione, hanno continuato a giocare su una grande confusione. Quello dell’uso volontario o improprio del concetto didecolonizzazione. Con questa sfortunata conseguenza che alcuni governi e stati del mondo si sono lasciati ingannare. Peggio ancora: i responsabili della nostra diplomazia nazionale non hanno, se non mai, prestato particolare attenzione a questo punto preciso, quello della formula di decolonizzazione che sta alla propaganda algerina come il perno sospetto sta all’architettura disonesta. Tanto che, dalla negligenza al semplice e pietoso abbandono da parte dei nostri dirigenti, si arriva al paradosso che sono gli algerini algerini del Polisario che vogliono scrivere la nostra storia, distorcerla come vogliono e, sul serio, usarlo contro di noi.
L’irresistibile fantasia dell’adesione all’Atlantico
Tuttavia, il nostro caso è a malapena ben difeso, cambia di mano e di attori; ma che un punto essenziale come quello del processo di decolonizzazione sia oggetto di una violazione semantica voluta, di ignoranza da parte nostra e serva da argomento ai nostri avversari consolidati, questo è ciò che ci disgusta. La questione del Sahara ha sempre avversato solo il Marocco e l’Algeria, che quest’ultima l’ha utilizzata fin dall’inizio – nel 1975 – come “ guerra di trincea » con l’obiettivo (in)confessato di appropriarsi di un territorio, veramente marocchino dalla notte dei tempi, di installarvi un “ repubblica fantoccio », lo pseudo « RSD » e di monopolizzare le sue ricchezze, per non parlare della furia irascibile di accerchiare il Marocco lungo le sue frontiere meridionali, lungo l’Atlantico e sui suoi versanti orientali… In altre parole, tutta la geopolitica affinata per secoli dai nostri Re e dalla nostra storia, cadere nelle mani di un’Algeria che, non contenta di possedere abbondanza di petrolio e di gas, avendo decuplicato la sua superficie monopolizzando almeno sei o sette territori marocchini nel sud-est, vorrebbe ancora, oltre a quello orientale Sahara, metti le mani su quello chiamato “ occidentale » e sulle sue risorse.
Di fatto quindi di “ decolonizzazione » che i governi algerini continuano ad agitare ormai da quasi cinquant’anni, si tratta di un progetto criminale di ricolonizzazione delle province meridionali del Marocco da parte dell’Algeria. Una rivisitazione dell’occupazione francese, la sua continuità espansionistica, in qualche modo la sua erede. La teoria delle Nazioni Unite, difesa dal 4th La Commissione responsabile per le questioni politiche speciali e la decolonizzazione, deve facilitare l’adesione di ” popoli coloniali »all’autonomia. Ciò è registrato e ben espresso dai legislatori e dai giuristi dell’organizzazione internazionale. Meglio: il Quarto Comitato dell’ONU, in caso di conflitto tra una potenza occupante e un paese che rivendica un territorio – come è stato nel caso esplicito di Spagna e Marocco – fornisce ufficialmente il suo appoggio a qualsiasi soluzione, a qualsiasi formula negoziata, in altre parole ratifica quello che oggi chiamiamo “ soluzione politica consensuale »!
Il 14 novembre 1975, dopo due settimane di maratona e mentre il generale Franco stava morendo, Marocco, Spagna e Mauritania firmarono l’accordo tripartito di Madrid. Il suo scopo? Né più né meno che restituire il territorio del Sahara marocchino che la Spagna occupò in due fasi, alla fine del XIX secolo e nel 1934. Questo accordo illustrava la decolonizzazione nella forma dovuta, senza guerre né spargimenti di sangue. Era in linea con la dottrina delle Nazioni Unite. Il fatto che i leader algerini, senza fede né legge, lo abbiano combattuto ferocemente riflette un cinismo singolare. Che l’hanno usato come argomento fallace per inventare un conflitto territoriale, contestare la legittimità del Regno del Marocco e inventare il Il 14 novembre 1975, dopo due settimane di maratona e mentre il generale Franco moriva, Marocco, Spagna e Mauritania hanno firmato l’accordo tripartito di Madrid. Il suo scopo? Né più né meno che restituire il territorio del Sahara marocchino che la Spagna occupò in due fasi, alla fine del XIX secolo e nel 1930. Questo accordo illustrava la decolonizzazione nella forma dovuta, senza guerre né spargimenti di sangue. Era in linea con la dottrina delle Nazioni Unite. Il fatto che i leader algerini, senza fede né legge, lo abbiano combattuto ferocemente riflette un cinismo singolare.
Per quello ? Perché la stessa Algeria – a onore del suo popolo – non solo ha lottato gloriosamente per strappare la propria indipendenza, ma ha negoziato per due anni con la Francia, a Melun, poi a Evian e Dio sa quale sequenza di negoziati sulla questione del Sahara algerino è stata una parte difficile, perché i rappresentanti del GPRA (Governo Provvisorio della Repubblica Algerina) hanno ricevuto istruzioni di non “ non dare un centimetro » del Sahara… Nel luglio del 1962, l’Algeria ottenne l’indipendenza ei suoi leader non erano a conoscenza della rivendicazione del Marocco sul suo Sahara, presentata agli uffici delle Nazioni Unite. Quanto al Polisario, uno strumento creato dal nulla dai predecessori della DRS nel 1974, nessuno contesterà che i suoi dirigenti sono né più né meno marocchini, manipolati e diventati creature dei servizi algerini…
La perfida contraddizione algerina
Perché allora ciò che andava bene per l’Algeria con la Francia, non poteva andare bene per il Marocco con la Spagna? Perché il Marocco non dovrebbe rientrare nei suoi diritti e in” i suoi stivali “, come è un’Algeria che, a dispetto del buon vicinato con il Marocco, si esaurisce nella contesa del suo Sahara? Tanto più che la Spagna nel colonizzare il Sahara marocchino non aveva trovato un territorio vuoto, senza anima e senza vita, ma popolazioni da sempre attaccate ai Re del Marocco, pregavano in nome del Sultano, scambiate con una moneta coniata con l’effigie dello stesso Sultano, insomma tutta una storia e una memoria plasmate in un’interdipendenza che non è mai venuta a mancare…
Invocando ancora la decolonizzazione del Sahara marocchino, diffondendo questa folle qualificazione di “Marocco coloniale”, oscurando la verità storica e politica in nome di un espansionismo che non dice, ma nasconde malamente il suo nome, contraddicendosi riguardo al principio delle prese di decolonizzazione negoziate bene pessimo machiavellismo. La decolonizzazione del Sahara marocchino ha obbedito al principio della negoziazione diretta, tra la potenza occupante e il beneficiario che non è altro che il Marocco, l’unico paese che ha dovuto affrontare due imperi coloniali, Francia e Spagna, che ha dovuto negoziare due volte la sua liberazione con poteri diversi…
Il Marocco ha investito molto nel Sahara sin dalla sua liberazione nel 1975, e quest’anno il 2016 vedrà l’attuazione di un programma di decine e più miliardi di dirham che verranno mobilitati per fornire alle province del sud grandi progetti…Esattamente nello spirito di il 4th Commissione che stabilisce che, nel quadro dell’autonomia, la retrocessione del territorio al suo beneficiario è accompagnata da un obbligo imposto a quest’ultimo: garantire le condizioni di sviluppo e di emancipazione politica ed economica delle popolazioni interessate. È riduttivo dire che il piano di autonomia avanzata, il piano di sviluppo economico in corso nelle nostre province del Sud forniscono la migliore risposta ai nostri detrattori…
Per quello ? Perché la stessa Algeria – a onore del suo popolo – non solo ha lottato gloriosamente per strappare la propria indipendenza, ma ha negoziato per due anni con la Francia, a Melun, poi a Evian e Dio sa quale sequenza di negoziati sulla questione del Sahara algerino è stata una parte difficile, perché i rappresentanti del GPRA (Governo Provvisorio della Repubblica Algerina) hanno ricevuto istruzioni di non “ non dare un centimetro » del Sahara… Nel luglio del 1962, l’Algeria ottenne l’indipendenza ei suoi leader non erano a conoscenza della rivendicazione del Marocco sul suo Sahara, presentata agli uffici delle Nazioni Unite. Quanto al Polisario, uno strumento creato dal nulla dai predecessori della DRS nel 1974, nessuno contesterà che i suoi dirigenti sono né più né meno marocchini, manipolati e diventati insipidi creature dei servizi algerini…