Svelate le conseguenze del declassamento del rating del Senegal da parte di Moody’s

Svelate le conseguenze del declassamento del rating del Senegal da parte di Moody’s
Svelate le conseguenze del declassamento del rating del Senegal da parte di Moody’s
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Il Senegal, a causa del declassamento del rating da parte di Moody’s, rischia di attraversare una situazione economica difficile. I creditori, spiega l’economista, prenderanno tutte le precauzioni affinché il denaro venga prestato a condizioni più rigorose. Tuttavia, gli economisti prevedono conseguenze a breve termine.

Il peggioramento del rating del Senegal non è senza conseguenze, si legge lunedì su Walf Quotidien. Ma saranno a breve termine, indicano gli economisti. “È proprio questa la difficoltà nei confronti del mercato finanziario, che rischia di diventare cauto di fronte alla domanda di credito del Senegal. Esiste anche il rischio di un aumento del tasso di interesse», spiega Meïssa Babou, insegnante-ricercatrice presso la FASEG. Secondo lui, quando il rating di un paese scende, quest’ultimo diventa un cliente dubbio sul mercato finanziario. “Ciò rende il credito più costoso, ma nel medio termine. »

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Tuttavia, indica sempre il docente-ricercatore, “le conseguenze si attenueranno presto”. Il Senegal si è impegnato a ridurre il debito a partire dal prossimo anno, ma anche a ridurre il deficit di bilancio, che è estremamente elevato. Il governo aumenterà le sue risorse grazie alla nuova tassazione. Inoltre, con l’imminente arrivo del petrolio e del gas, si prevede un tasso di crescita senza precedenti pari a circa il 9,1%. Meïssa Babou spera che questa apprensione nei confronti dei mercati finanziari svanisca, permettendo così al Senegal di ritrovare la sua credibilità.

Secondo Souleymane Keïta, docente-ricercatore della FASEG, il rating di Moody’s permetterà alle nuove autorità di lavorare su basi solide, perché il mercato economico aborre le illusioni. “Nel breve termine, il mercato punirà il Senegal. Ma a lungo termine reagirà positivamente, perché sapremo che l’economia è stabile”, afferma. Secondo lui, il nuovo regime si aspettava questo peggioramento, perché c’erano due scelte possibili: continuare a basarsi su cifre false o dire la verità. “È normale che i mercati reagiscano, perché il giorno dopo il Senegal ha perso il 2% dei suoi obblighi sul mercato finanziario”, sostiene Meïssa Babou.

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Per l’economista Magaye Gaye gli effetti sono contrastanti. Ricorda che lo scorso maggio Standard and Poor’s (S&P) ha declassato il rating della Francia da “AA” a “AA-”. Ciò non ha impedito alla Francia di portare avanti la sua politica del debito. Secondo lui il Senegal non dovrebbe preoccuparsi troppo, perché i fondi di investimento, le banche o gli hedge fund seri non si basano solo sul rating di un’agenzia, ma anche sulle forze intrinseche delle economie interessate. A suo avviso, il Senegal ha un vero status internazionale che nessun investitore bilaterale o multilaterale può ignorare.

Cheikh Diba, ministro delle Finanze e del Bilancio, avrà molto da fare nei prossimi giorni per raccogliere fondi sul mercato internazionale. Tuttavia, secondo Magaye Gaye, le prospettive sono incoraggianti per diverse ragioni. Cita in particolare la scoperta di importanti giacimenti di petrolio e di gas, nonché il lancio del progetto di riferimento quest’ottobre, che dovrebbe finalmente offrire ai partner del Senegal una migliore visibilità sulle politiche economiche da attuare.

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