L’impatto del gelo durato diverse notti nel Vallese a metà aprile “dovrebbe avere un impatto marginale sul volume del raccolto 2024”, anche se i danni potrebbero essere notevoli per alcuni produttori. La collina è stata generalmente ben conservata.
“A volte sono stati notati danni significativi a livello locale su vigneti situati in zone storicamente note per essere sensibili al gelo (zone pianeggianti, bacini)”, ha affermato martedì il cantone in un comunicato stampa. Il controllo mediante spruzzatura o utilizzo di candele, effettuato in alcune zone sensibili, ha permesso di “limitare notevolmente gli effetti del gelo”.
Una valutazione precisa della situazione sarà possibile solo nelle prossime settimane, a seconda dell’evoluzione delle colture e delle condizioni climatiche, osserva il Cantone.
Frutta e verdura salvate
Per quanto riguarda frutta e verdura “non si registrano danni significativi”. Il rinnovamento degli impianti di irrigazione intrapreso dopo la gelata del 2017 ha dimostrato ancora una volta la sua validità. La lotta contro il gelo mediante irrorazione è stata intrapresa ampiamente nella pianura del Rodano per proteggere i raccolti di frutta.
Alcune colture terrestri, come le fragole, sono state coperte da un velo protettivo che limita la perdita di calore dal suolo e dalle piante, spiega inoltre il cantone. Le coltivazioni di albicocche in collina hanno beneficiato del fenomeno dell’inversione termica, per cui sono stati necessari solo combattimenti sporadici e locali.
Nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2024 nel Vallese si è registrato un moderato episodio di gelata primaverile. Nella pianura del Rodano sono state rilevate localmente temperature inferiori a -3 gradi a 5 centimetri dal suolo.
ats/jfe
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