Da circa due anni Gisèle MacKay riceve periodicamente notifiche dall’Agenzia delle Entrate canadese. Ogni due mesi, l’ente federale gli ricorda che gli deve 6.000 dollari di sussidio di risposta alle emergenze canadesi (CERB) ricevuti ingiustamente dai suoi due fratelli, ora deceduti.
La busta è sempre indirizzata al patrimonio di Donald LeBlanc, uno dei fratelli di Gisèle MacKay. Sotto compaiono il suo nome e l’indirizzo della sua piccola casa a Lakeville, un sobborgo di Moncton nel New Brunswick.
dollari di cui non so nulla”,”text”:”Io, voglio solo sapere perché mi vogliono pagare 6000 dollari di cui non so nulla”}}”>Io voglio solo sapere perché mi vogliono pagare 6000 dollari di cui non so nulla
lei dice.
Apri in modalità a schermo intero
L’Agenzia delle Entrate canadese chiede 6.000 dollari a Gisèle MacKay.
Foto: Radio-Canada
Anche se la domanda può sembrare semplice, la risposta è molto più difficile da ottenere.
Le sue numerose richieste all’Agenzia delle Entrate canadese, inclusa una che Radio-Canada ha potuto consultare, non hanno dato frutti. Anche Radio-Canada cerca invano di ottenere risposte dall’ente federale.
Ma questa mancanza di risposta non la fa arrendere.
dollari. Causa c’è non c’è modo. Non pago per qualcosa che conosco niente riguardo“,”text”:”Rimarrò in prigione prima di pagare 6000 dollari. Perché non c’è modo. Non pago per qualcosa di cui non so nulla”}}”>Resterò in prigione prima di pagare 6.000 dollari. Causa c’è non c’è modo. Non pago per qualcosa che conosco niente riguardo
afferma senza riserve Gisèle MacKay.
Le imbrogli dei due fratelli
Se Gisèle MacKay si trova attualmente in questa situazione. È a causa delle azioni dei suoi due fratelli: Donald e Léo LeBlanc.
Donald trascorreva la maggior parte del tempo al centro di riabilitazione di Moncton. fatturestava andando sul pennello, poi lo era Indietro A disintossicazione“,”text”:”È uscito il primo del mese per ritirare l’assegno, ha pagato le bollette, è andato alla spazzola, poi è tornato alla disintossicazione”}}”>Uscì il primo del mese per ritirare l’assegno e pagò il suo fatturestava andando sul pennello, poi lo era Indietro A disintossicazione
lei dice.
Apri in modalità a schermo intero
Donald LeBlanc
Foto: Radio-Canada
anni, forse è così. Voglio dire, quante volte ha chiamato e poi non abbiamo risposto perché sapevamo che era ubriaco?”,”messaggio”:”Ho avuto la fortuna di vederlo una volta ogni due anni, forse. Voglio dire, quante volte chiamava e poi non rispondevamo perché sapevamo che era ubriaco?”}}”>Ho avuto la fortuna di vederlo una volta ogni due anni, forse. Voglio dire, quante volte avrebbe chiamato e poi non avremmo risposto perché sapevamo che era ubriaco?
lei dice.
Quanto a Léo, ha trascorso del tempo in prigione, così come molte persone intorno a lui.
Apri in modalità a schermo intero
Leo LeBlanc
Foto: Radio-Canada
Secondo Gisèle MacKay, i suoi due fratelli hanno complottato insieme per raccogliere il CERB, anche se non ne avevano diritto. Questo pagamento è stato offerto solo ai lavoratori direttamente colpiti da COVID-19.
Grazie agli estratti conto che ha potuto consultare dopo la loro morte, afferma di aver compreso l’essenza del loro piano.
I due avrebbero ottenuto il numero di previdenza sociale di un conoscente che era in carcere e avrebbero poi diviso equamente la somma, ricevendo ciascuno 1.000 dollari. Un trucchetto che avrebbero eseguito tre volte.
Due morti, nessun testamento
Nel 2021, i suoi due fratelli sono morti a nove mesi di distanza. Nessuno dei due aveva un testamento e non possedevano quasi nulla. Io non ho toccato niente in tutto, in tutto
lei dice.
Per gentilezza del suo cuore, paga i funerali dei suoi due fratelli e compila la dichiarazione dei redditi finale di Donald.
Gisèle MacKay ritiene che forse è a causa di queste azioni che è ancora nel mirino dell’Agenzia delle Entrate canadese.
Un’altra possibilità, secondo la legge del New Brunswick (Nuova finestra), i beni e i debiti delle persone morte senza testamento vengono consegnati ai parenti secondo un ordine di priorità predeterminato. Tuttavia, Gisèle MacKay non sarebbe in cima alla lista, se si vuole credere alla legge.
Senza spiegazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate canadese, è impossibile confermare o smentire nessuna di queste spiegazioni.
In ogni caso Gisèle MacKay non intende pagare tale cifra. Da un lato per principio, dall’altro per mancanza di mezzi finanziari, aggiungendo che lei e suo marito faticano ad arrivare a fine mese.
non c’è modo. Non quando avrò niente a che fare con questo”,”testo”:”Se vinco il grande [lot] domani lo farò. No, a parte questo, non c’è altro modo. Non quando ho qualcosa a che fare con questo”}}”>Se vinco il grande [lot] domani lo farò. No, a parte questo, c’è non c’è modo. Non quando ho qualcosa a che fare con questo
lei dice.
Gisèle MacKay vuole solo una cosa: che l’Agenzia delle Entrate canadese ritiri la sua pretesa nei suoi confronti.