“Apologia del terrorismo”: le Insoumis Mathilde Panot e Rima Hassan ascoltate dalla polizia

“Apologia del terrorismo”: le Insoumis Mathilde Panot e Rima Hassan ascoltate dalla polizia
“Apologia del terrorismo”: le Insoumis Mathilde Panot e Rima Hassan ascoltate dalla polizia
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Convocazione descritta come “censura” da LFI. Le Insoumises Mathilde Panot e Rima Hassan sono state interrogate martedì dalla polizia nell’ambito di un’indagine per “apologia di terrorismo” dopo affermazioni legate alla guerra in Medio Oriente. La France Insoumise ha indetto una manifestazione alle 8.30, vicino al tribunale di Parigi e ai locali della polizia giudiziaria, nel 17° arrondissement della capitale, per protestare contro queste accuse.

La capo dei deputati della LFI Mathilde Panot è chiamata a spiegare un comunicato stampa pubblicato dal suo gruppo parlamentare il 7 ottobre, il giorno in cui Hamas ha sferrato un attacco senza precedenti contro Israele. Questo testo ha suscitato polemiche perché tracciava un parallelo tra l’attacco del movimento islamico, descritto come “un’offensiva armata delle forze palestinesi”, e “l’intensificazione della politica di occupazione israeliana” nei territori palestinesi.

Il deputato della Val-de-Marne interverrà questo martedì mattina al comizio. In un forum, anche diverse personalità di sinistra, come il rapper Médine, hanno indetto la manifestazione di martedì. Tra questi, deputati come Philippe Brun (PS) o l’ecologista Sandrine Rousseau.

L’attivista franco-palestinese Rima Hassan, settima nella lista LFI di Manon Aubry alle elezioni europee del 9 giugno, è convocata per le sue dichiarazioni rilasciate tra il 5 novembre e il 1° dicembre. Questo avvocato, 32 anni, è stato particolarmente criticato per aver affermato, in un’intervista rilasciata a fine novembre al media Le Crayon, che era “vero” che Hamas agiva in modo legittimo. L’interessato denuncia una redazione fuorviante della propria risposta.

In https://twitter.com/lecrayonmedia/status/1784997468041593048Le Crayon precisa di aver consegnato “la totalità di questo colloquio” alla candidata “affinché possa farne affidamento nell’ambito esclusivo delle azioni legali che dovrà intraprendere”.

“Una criminalizzazione delle voci che si esprimono sulla questione palestinese”

Gli Insoumi, che descrivono la situazione a Gaza come un “genocidio” e hanno fatto della difesa della causa palestinese il fulcro della loro campagna, denunciano una “deriva autoritaria” e una strumentalizzazione della giustizia per mettere a tacere le voci filo-palestinesi. Nel mirino anche il doppio annullamento, una decina di giorni fa, di una conferenza che Rima Hassan e Jean-Luc Mélenchon avrebbero tenuto a Lille sulla situazione in Medio Oriente.

Essi criticano anche la denuncia per “insulto pubblico” lanciata dal ministro dell’Istruzione superiore Sylvie Retailleau contro Jean-Luc Mélenchon, che aveva tracciato un parallelo tra il rettore dell’Università di Lille e il nazista Adolf Eichmann dopo l’annullamento della sua conferenza. E la condanna di un leader della CGT a un anno di prigione con sospensione della pena, sempre per “apologia del terrorismo”, per i commenti fatti in un volantino a sostegno dei palestinesi.

Rima Hassan ha deplorato lunedì “una criminalizzazione delle voci che si esprimono sulla questione palestinese”, pur riconoscendo che “gli investigatori stanno semplicemente facendo il loro lavoro” dopo gli “appelli abusivi” delle organizzazioni filo-israeliane. “La citazione in giudizio è su iniziativa dell’Organizzazione ebraica europea” (EJO), ha assicurato la settimana scorsa il coordinatore della LFI, Manuel Bompard. Come diversi rappresentanti del movimento, Mathilde Panot è stata oggetto di una denuncia da parte dell’OJE in merito a commenti fatti dopo l’attentato del 7 ottobre.

Dal 7 ottobre il numero delle denunce e delle denunce per “apologia di terrorismo” è esploso: alla Procura di Parigi, che tratta la maggior parte di questi casi, sono pervenute finora 386 denunce in relazione a questo conflitto. Per fare un confronto, nel 2022, il centro dell’odio online è stato sequestrato 500 volte, sommando tutti i casi. Sul tema “molto delicato” della guerra tra Israele e il movimento islamico palestinese, oggetto di ripetute polemiche in Francia, viene aperta un’indagine quasi sistematica e le persone prese di mira vengono interrogate dalla polizia, spiega all’AFP una fonte giudiziaria. Insiste sul fatto che la citazione non presuppone in alcun modo la colpevolezza.


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