Non mettiamo in discussione la competenza dell’IGF. Ma i dati da lui prodotti non sono definitivi poiché dovranno essere certificati dalla Corte dei Conti.
Bisogna poi fare una distinzione tra le cifre fornite dall’IGF e le conclusioni tratte dal governo. Spieghiamo: l’IGF ha dato una cifra di 1891, 1 miliardo di debito non contabilizzato o non incluso nelle statistiche. Il governo ha concluso che il deficit di bilancio era in media annua pari al 10,5% del PIL tra il 2019 e il 2023. Ed è qui che risiede il problema. Infatti, secondo le nostre verifiche del saldo dei conti nazionali, questo ammontare di debito (1891.1) non può corrispondere ad un deficit di bilancio del 10,5% del PIL. Ecco perché parlavamo di incongruenza nei dati.
Restiamo più con i piedi per terra. Quando il governo dice 3 × y = 12 e noi dividiamo 12 per y e troviamo 6 allora concludiamo che c’è un problema con i numeri!
È questo enorme deficit del 10,5% che spaventa i mercati più dei 1891,1 miliardi di debito aggiuntivo. Capiamo quindi perché Moody’s abbia abbassato il rating del Senegal. La conseguenza immediata è l’aumento del costo del credito per il Senegal. Dato l’impatto negativo sulla credibilità economica del Senegal, il governo potrebbe fare a meno della sua dichiarazione, soprattutto perché le cifre sono provvisorie.
Il professor Amath Ndiaye
FASEG UCAD
10/5/24
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