Giovedì 26 settembre, le autorità senegalesi hanno presentato una valutazione poco rassicurante delle finanze pubbliche, affermando che il precedente regime aveva manipolato le cifre.
Julie Kozack, portavoce del Fondo monetario internazionale (FMI), ha espresso il sostegno dell’istituzione alla revisione generale delle finanze pubbliche effettuata dal governo senegalese. Ha accolto con favore l’impegno delle autorità a rafforzare la governance e la trasparenza di bilancio.
« Le autorità hanno condiviso i risultati dell’audit con il nostro team. Lavoreremo a stretto contatto con loro nelle prossime settimane per valutare l’impatto macroeconomico e definire i prossimi passi. », ha dichiarato la signora Kozack questo sabato 5 ottobre.
Questa affermazione si inserisce in un contesto di controversia sulle cifre annunciate dal governo. Il rapporto pubblicato il 26 settembre dal ministro delle Finanze, Mamadou Sarr, ha rivelato un deficit di bilancio molto più elevato del previsto, raggiungendo il 10,4% del PIL rispetto al 5,5% inizialmente annunciato. Il debito pubblico ammonta al 76,3% del PIL, superando il 65,9% precedentemente riportato.
Personaggi dell’opposizione e giornalisti vicini al precedente regime hanno messo in dubbio queste cifre avanzate dal primo ministro Ousmane Sonko e dal suo governo. Alcuni di loro sono stati convocati dalla squadra anticrimine informatico e presi in custodia, ma l’accusa ha deciso di rilasciarli.
Il ministro Sarr ha inoltre precisato che il debito del governo centrale ha raggiunto alla fine del 2023 i 15.664 miliardi di FCFA, ovvero l’83,7% del PIL, un importo molto superiore alle previsioni iniziali.
Nonostante questa situazione, il governo senegalese ha scelto di non presentare il proprio dossier al FMI per evitare qualsiasi rischio di informazioni errate. Il FMI, tuttavia, ha ribadito il suo sostegno e la sua intenzione di lavorare a stretto contatto con le autorità senegalesi per ripristinare la stabilità economica.
Il governo si è impegnato a ridurre il debito pubblico a meno del 70% del PIL e a ridurre il deficit di bilancio al 3%. Prevede inoltre di rivedere i progetti finanziati con prestiti esterni e di ridurre i sussidi.ergetici.
AC/COSA
