“ I leader senegalesi sembrano avere la testa un po’ più sulle spalle“, ha dichiarato Jean Baptiste Placca. Il giornalista, ospite del Grand Jury questa domenica 28 aprile, è tornato sul rapporto tra Senegal e Francia, in un contesto di sentimento antifrancese in Africa.
“ Non giudicherò le loro intenzioni, ma penso che i leader senegalesi sembrino avere un po’ più di testa sulle spalle rispetto a quelli che, peraltro, in un quadro totalmente incostituzionale hanno preso il potere in altri paesi della subregione… QQuando si entra nel vivo, ci sono rotture possibili, altre un po’ meno e altre che forse avevamo considerato e alle quali rinunciamo quando prendiamo coscienza di un certo numero di realtà… Il Senegal apporta altrettanto La Francia come la Francia porta al Senegal“, secondo l’editorialista.
“ Non vedo il motivo di scegliere di lavorare con un paese e non con un altro se possiamo lavorare con tutti… Quelli che prendono il potere in certi paesi e dicono che romperemo con Washington, Parigi, Bruxelles per essere con il Cremlino e altri, penso che non sia molto intelligente. Il mondo sta cambiando e oggi gli Stati africani hanno un peso leggermente maggiore nei confronti dei partner occidentali rispetto al passato. Possono quindi avere amici da tutte le parti e beneficiare di tutti… La Russia ha regnato in Guinea, in Etiopia ma questi paesi non sono quelli che hanno progredito di più nel mondo“, ha rimarcato.
A tal fine, pensa che il Senegal abbia un ruolo “, con tutto il rispetto che dobbiamo ai maliani, ai nigerini, ai burkinabé“, per giocare sulla scena diplomatica africana e internazionale che, secondo Placca, ” va oltre le piccole liti ideologiche. Loro stessi sono sufficientemente responsabili da non isolare il loro paese e non credo che i senegalesi siano nello stato d’animo di mettersi sotto il controllo di persone che vi mandano mercenari“.