Tutto quello che c’è da sapere sull’iniziativa per contenere la spesa sanitaria

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L’uso di dispositivi come gli scanner ha contribuito a far salire alle stelle i costi sanitari.

L’uso di dispositivi come gli scanner ha contribuito a far salire alle stelle i costi sanitari.

Immagini Getty

Il popolo svizzero voterà il 9 giugno l’iniziativa lanciata dal Centro per applicare una politica volta a frenare l’aumento dei costi sanitari. La constatazione è chiara: i costi sanitari crescono molto più del tenore di vita generale.

Negli ultimi dieci anni i costi dell’assicurazione sanitaria obbligatoria sono aumentati del 31%, mentre i salari sono aumentati solo del 6%. Dall’entrata in vigore della legge federale sull’assicurazione malattie nel 1996 i costi lordi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (pagati tramite premi e partecipazione individuale ai costi) sono aumentati del 302%!

Una proposta generale

Questo aumento si ripercuote quindi sui premi che strangolano molte famiglie della classe media. L’idea del Centro è quella di introdurre un meccanismo che colleghi l’evoluzione dei costi sanitari a quella dell’economia in generale o dei salari in particolare. Se dopo due anni i costi sono aumentati di oltre il 20% rispetto agli stipendi, le autorità devono intervenire.

Se l’iniziativa verrà accolta, il Parlamento dovrà modificare la legge in questa direzione. Ma il testo proposto (vedi sotto) non fornisce un’indicazione più precisa sull’attuazione del freno ai costi, né sulle misure reali che Confederazione e Cantoni dovranno adottare per controllarli.

Il centro isolato

Nel primo sondaggio Tamedia/20 minuti, l’iniziativa del Centro ha ottenuto la maggioranza del 54%. Il Centro si ritrova solo a difendere la sua iniziativa presso il Partito evangelico svizzero. Si sarebbe potuto pensare che la sinistra avrebbe sostenuto questo testo in cambio del sostegno alla sua iniziativa sui bonus. Non è così. UDC, PLR, PS e Verdi si rifiutano di affrontare in questo modo la spesa sanitaria, rischiando di creare una “medicina a due velocità”, secondo il comitato trasversale del n.

Medici e farmacisti contrari

Contrari sono anche due forti gruppi mantello, la Federazione dei medici svizzeri (FMH) e PharmaSuisse. Si oppongono a una soluzione che genererebbe “un tetto massimo ai costi sanitari per i servizi coperti dall’assicurazione di base” e di conseguenza un accesso razionato alle cure: “Solo le persone che possono permetterselo continuerebbero ad essere ben assistite in ogni momento. In altre parole, l’assicurazione di base verrebbe indebolita a favore di un’assicurazione complementare.

Gli assicuratori divisi

Dal lato degli assicuratori troviamo questa prima linea. L’organizzazione mantello SantéSuisse (Groupe Mutuel, Concordia, SWICA, OKK, ecc.) sostiene l’iniziativa perché ritiene di intervenire saggiamente sui costi delle prestazioni mediche che fanno lievitare i premi. L’altro ombrello, Curafutura (CSS, Helsana, Sanitas, KPT) si oppone perché l’iniziativa manca di chiarezza, mette a rischio la garanzia delle cure e rischia di razionare i servizi medici.

Per il Consiglio federale il meccanismo proposto è troppo rigido, perché “non tiene conto di fattori come la demografia o il progresso medico-tecnico”. Per lui, l’aumento dei costi sanitari è quasi inevitabile a causa dell’invecchiamento della popolazione e delle innovazioni mediche. Bisogna invece agire sulle numerose cure che vengono rimborsate ma che non possono essere giustificate dal punto di vista medico.

Il testo dell’iniziativa nella Costituzione

3 Lei [la Confédération] regola, in collaborazione con i Cantoni, gli assicuratori malattie e i fornitori di prestazioni, l’assunzione dei costi da parte dell’assicurazione malattie obbligatoria in modo tale che, attraverso incentivi efficaci, i costi si sviluppino in conformità con l’economia nazionale e i salari medi. A tal fine introduce un freno ai costi.

4 La legge regola le modalità.

12. Disposizione transitoria ad art. 117, par. 3 e 4 (Assicurazione malattia e assicurazione contro gli infortuni)

Se, due anni dopo l’accettazione da parte del Popolo e dei Cantoni dell’art. 117, par. 3 e 4, l’aumento dei costi medi per assicurato e per anno nell’assicurazione malattie obbligatoria supera di oltre un quinto l’evoluzione dei salari nominali e che, ad oggi, gli assicuratori malattie e i fornitori (partner tariffari) non hanno adottato misure vincolanti per frenare l’aumento dei costi, la Confederazione adotta, in collaborazione con i Cantoni, misure volte a ridurre i costi, che entrano in vigore l’anno successivo.

Il controprogetto del Consiglio federale

Parlamento e Consiglio federale propongono un controprogetto indiretto, che verrà applicato in caso di rifiuto dell’iniziativa. La sua idea è quella di fornire obiettivi di costo e di qualità per l’assicurazione di base. Questi obiettivi verranno fissati per un periodo di quattro anni previa consultazione degli assicuratori, degli assicurati, dei Cantoni e dei fornitori di servizi. Una commissione di monitoraggio sarà chiamata a monitorare l’evoluzione dei costi.

Il Parlamento, tuttavia, “ha rinunciato all’obbligo di esaminare la necessità di adottare misure in caso di superamento degli obiettivi fissati”. Per Il Centro è questa la grande debolezza di questo controprogetto, “che non prevede nulla nel caso in cui gli obiettivi non vengano raggiunti. Ed è proprio qui che sta il problema”.

Per la consigliera federale Élisabeth Baume-Schneider si tratta di un piccolo passo avanti: «Il controprogetto crea la necessaria trasparenza e invita gli operatori sanitari a sedersi attorno al tavolo». Il Consiglio federale riconosce che i potenziali risparmi sono difficili da quantificare, «ma che si può prevedere una sostanziale riduzione della crescita dei costi».

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