Coprifuoco per i minori di 13 anni a Nizza e Béziers, un’età che non deve nulla al caso

Coprifuoco per i minori di 13 anni a Nizza e Béziers, un’età che non deve nulla al caso
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Thomas Winz/Getty Images A Nizza Christian Estrosi ha annunciato l’istituzione del coprifuoco per i minori di 13 anni per il periodo estivo.

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A Nizza Christian Estrosi ha annunciato l’istituzione del coprifuoco per i minori di 13 anni per il periodo estivo.

SICUREZZA – Gli Under 13 di Nizza e Béziers privati ​​della possibilità di uscire? Tra le 23 e le 6 e comunque in alcuni quartieri. Lunedì 22 aprile, Robert Ménard, consigliere comunale di Béziers, ha emesso un’ordinanza che stabilisce il coprifuoco per i bambini sotto i 13 anni (non accompagnati da un adulto) in diverse zone della sua città.

La ragione ? “Nessuno è alle 2 del mattino (in strada) a 10 anni per fare altro che cose stupide,” secondo il sindaco (eletto con il sostegno del RN), che approfitta del dibattito in corso sulla “violenza giovanile” per reintrodurre un provvedimento già annullato dal Consiglio di Stato nella sua città nel 2018. Stessa iniziativa a Nizza, dove Christian Estrosi (Orizzonti) ha annunciato l’istituzione del coprifuoco per i minori di 13 anni per il periodo estivo.

I due consiglieri si sono visibilmente ispirati da una misura simile annunciata da Gérald Darmanin in Guadalupa, rivolta ai minori di 18 anni, privati ​​della possibilità di uscire da soli tra le 20:00 e le 5 del mattino in diversi quartieri dell’isola. Ma perché i sindaci hanno scelto l’età di 13 anni per il coprifuoco, anche se, secondo i dati del Ministero della Giustizia, la maggior parte dei “Minori autori di reato nei casi gestiti dai pubblici ministeri nel 2022” avevi tra i 15 e i 17 anni?

13 anni, l’età del discernimento

La risposta si trova nell’articolo L11-1 del Codice di giustizia penale minorile che fissa a 13 anni l’età del discernimento. “I minori di età inferiore ai tredici anni si presumono non capaci di discernimento”si legge nel testo.

Secondo Géraldine Chavrier, professoressa di diritto pubblico alla Facoltà di diritto della Sorbona, “L’idea è che l’ordine possa essere legale. Il sindaco ha un ruolo protettivo, non è un giudice, né un poliziotto. Se sotto i 13 anni non siamo capaci di discernimento, allora dobbiamo essere tutelati”. Legalmente, precisa l’avvocato, “L’unico obiettivo che il sindaco può perseguire è tutelare questi bambini ed evitare disturbi all’ordine pubblico”.

Fissare l’età del coprifuoco a 13 anni permette quindi di difendere questa idea di protezione dei giovani (da se stessi o dalle “cattive influenze”) nell’attuazione di queste misure restrittive.

Dopo aver annunciato il ritorno del coprifuoco per gli under 13 nella città di Nizza, Christian Estrosi ha dichiarato di volerlo estendere anche agli under 16. “in certi quartieri”. Un progetto che, se rischia di essere più difficile da difendere davanti al giudice, resta comunque nell’ambito delle possibilità. E Géraldine Chavrier vede già le loro argomentazioni: “Non ci sarebbe il problema del discernimento, ma la loro difesa andrebbe in giro “sono giovani e si possono influenzare, sono minorenni, c’è il rischio di disturbo dell’ordine pubblico””anticipa.

L’ordinanza deve menzionare i rischi specifici

Altri vincoli sono imposti ai consiglieri comunali nell’attuazione di questi coprifuoco. La legge autorizza i sindaci ad esercitare il potere generale di polizia amministrativa. In questo contesto possono adottare misure preventive sotto forma di ordinanze “a tutela dell’ordine pubblico, della tranquillità pubblica, della pubblica sicurezza”precisa Géraldine Chavrier.

Ma affinché il coprifuoco possa essere convalidato dal giudice amministrativo, la misura deve soddisfare determinate condizioni. “L’ordinanza deve essere giustificata da rischi particolari in particolari settori. Non può essere ovunque e per nessun motivo”precisa l’avvocato.

Lo sa bene Robert Ménard, che ha visto annullare un decreto adottato nel 2014 a Béziers dal Consiglio di Stato, a seguito di un deferimento della Lega per i diritti umani. Motivo della cancellazione? “I documenti prodotti dalla città di Béziers [n’apportaient] non vi sono elementi precisi e circostanziati idonei a sostenere l’esistenza di rischi particolari relativi ai minori di 13 anni nel centro della città di Béziers e nel quartiere di Devèze per il periodo oggetto del decreto”, ha motivato il più alto tribunale amministrativo del paese nel 2018.

La comunità deve quindi essere in grado di dimostrare la necessità del coprifuoco nelle zone interessate. I municipi di Béziers e di Nizza potranno farlo? Questa è tutta la questione. “Sentiamo discorsi un po’ ideologici sulle misure di sicurezza, sottolinea Géraldine Chavrier. Il sindaco è lì con l’idea di garantire tranquillità e sicurezza. Può prendere decisioni in materia di sicurezza quando ci sono buone ragioni sul suo territorio per intervenire, ma non può farlo in astratto, perché si tratta di violenza sui minori. Lui non può che ascoltare davvero il suo territorio e le sue esigenze. »

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