Peace Corps celebra 61 anni di dialogo interculturale e volontariato

Peace Corps celebra 61 anni di dialogo interculturale e volontariato
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L’organizzazione Peace Corps Morocco ha celebrato il suo 61° anniversario venerdì 26 aprile 2024 a Rabat, segnando più di sessant’anni di impegno nel dialogo interculturale, nel volontariato, nel servizio alla comunità e nello sviluppo sostenibile. All’evento organizzato in questa occasione hanno partecipato l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Marocco, Puneet Talwar, il Direttore Associato delle Operazioni Globali del Corpo di Pace Scott Beale, il Ministro marocchino della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione Mohamed Mehdi Bensaid, nonché volontari, Personale dei Peace Corps e partner nazionali.

In questo contesto, Puneet Talwar ha elogiato “il contributo e l’impegno dei volontari americani e del personale marocchino nel corso degli anni”, si legge in un comunicato stampa dell’ambasciata. Il diplomatico ha spiegato che l’impatto duraturo del Peace Corps Morocco è stato misurato “al di là dei progetti”, espresso in “relazioni consolidate” e “vite trasformate – marocchine e americane”. Allo stesso tempo, si è congratulato con i volontari dei Peace Corps che “servono come diplomatici culturali, rappresentando gli americani nelle comunità in cui vivono”.

Da parte sua, Scott Beale ha sottolineato che “la partnership di 29 anni tra Peace Corps Morocco e il Ministero della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione testimonia il potere della collaborazione e dello scambio culturale”. “Insieme, abbiamo lavorato per costruire ponti di comprensione e promuovere il rispetto reciproco, creando un impatto duraturo e un cambiamento positivo nelle comunità di tutto il Paese”, ha aggiunto.

Il Marocco è stato tra i primi paesi a invitare volontari, nel 1963, due anni dopo la creazione dei Peace Corps da parte del presidente John F. Kennedy nel 1961. Da allora, l’organizzazione “ha inviato più di 5.000 volontari per lavorare a fianco delle comunità marocchine in i settori della gioventù, dello sviluppo delle competenze e della promozione dell’amicizia tra i popoli”, ha affermato l’ambasciata.

Attraverso questa dinamica, sottolinea la stessa fonte, il regno “resta una delle destinazioni di servizio alla comunità più richieste dai volontari americani”.


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