le finanze della Metropoli di Lione in rosso

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Nicola Zaugra

Pubblicato il

3 ottobre 2024 alle 14:46

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“Non ci sono più soldi nella Metropoli, le casse sono vuote, hanno bruciato tutto”, dice un sindaco dell’opposizione metropolitana.

Lunedì 30 settembre, dopo cinque ore di dibattito nel consiglio della Metropoli di Lione, l’esecutivo ambientalista ha votato la decisione di modificare il bilancio 2024 a causa di spese impreviste e mancanza di entrate. Come ai vertici dello Stato, la comunità deve affrontare difficoltà finanziarie…

Alloggi sociali, di emergenza… 50,9 milioni di euro di spese impreviste

La Metropolis guidata dall’ecologista Bruno Bernard dovrà affrontare spese aggiuntive di 50,9 milioni di euro” in parte collegate nel sociale di cui abbiamo un aumento del 2,2%, con un incremento di 20,3 milioni di euro”, esordisce Bertrand Artigny, vicepresidente di Metropolis incaricato delle finanze.

La comunità paga in particolare la RSA ai suoi beneficiari. L’aiuto sociale “rappresenta 5,5 milioni di euro che provengono dalla rivalutazione nazionale decisa dal governo il 1° aprile […]», prosegue l’eletto che a ciò aggiunge anche l’aumento dell’indennità di invalidità.

In aumento anche la spesa per gli alloggi di emergenza, passata da 403 a 405 milioni di euro. La vicepresidente precisa inoltre che il budget destinato alle madri single è passato da 1 milione di euro nel 2019 agli 11 milioni di oggi, il che rappresenta “uno sforzo notevole”.

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Un’inflazione dei costi del personale

Ai piani del quartier generale della metropoli lionese, nel quartiere Part-Dieu, si aggiunge a questo inflazione del costo del personale pari a 11 milioni di euro legato ad una “diminuzione del tasso di posti vacanti” dei posti di lavoro.

La spesa non poteva fermarsi qui, tra la rivolta dei vigili del fuoco che chiedono aumenti e bonus e il nuovo accordo annunciato questa settimana tra Metropolis e sindacati. Tra il 2024 e il 2026 saranno attuate misure di “riqualificazione senza precedenti” per i 9.600 agenti della Grande Lione, per un importo di 14 milioni di euro, destinate a “migliorare le condizioni di lavoro” e il “potere d’acquisto”.

Crollano i ricavi delle transazioni immobiliari

Anche sul fronte delle entrate la situazione è preoccupante. Il più grande deficit di entrate per i conti della metropoli si trova sul versante delle imposte sui trasferimenti a titolo oneroso per l’importo di 50 milioni di euro. Concretamente, si tratta delle tasse che la Grande Lione incide sulle vendite immobiliari. E con una crisi violenta e senza precedenti nel settore, il declino è spettacolare.

Alla Metropoli mancavano anche 13,5 milioni di euro di quote compensative dell’Iva pagate dallo Stato. L’imposta sugli immobili societari diminuisce ancora di 3,7 milioni di euro.

In bilancio viene versata anche una “nuova entrata”, una quota parte del sussidio di mobilità versato dalle aziende. Si tratta di 22 milioni di euro. Ma come sottolinea Yves-Marie Uhlrich (ex sindaco di Écully dell’opposizione Inventing the Metropolis of Tomorrow), si tratta di un versamento di Sytral sui conti metropolitani, “una decisione senza precedenti” per garantire nuovi afflussi di nuovo denaro.

LFI vuole una tassa sui miliardari di Lione per rimpinguare le casse

Laurent Legendre, eletto La insoumise à la Métropole, ha comunque la soluzione per rimpinguare le casse. Durante il consiglio ha proposto di creare un contributo eccezionale (una tassa) sui dieci miliardari lionesi menzionati nella top 500 dei patrimoni francesi della rivista Challenges.

“Non ci sono mai stati così tanti miliardari”, denuncia. Su scala lionese, i dieci miliardari più ricchi “accumulano 22,7 miliardi di euro” di patrimonio. “Proponiamo un contributo eccezionale da parte di questi 10 miliardari metropolitani per aumentare le entrate” di Metropolis. “Prendiamo 100 milioni di euro a testa” da Alain Mérieux, Norbert Dentressangle o anche Christian Latouche, ha detto. “Hanno tutti il ​​punto in comune di essere uomini sopra i 50 anni…” si lamenta.

Il funzionario eletto non ha spiegato come questa tassa possa essere applicata a livello locale.

“Vento di panico di bilancio”

Gli sconvolgimenti hanno dato all’opposizione l’opportunità di criticare violentemente la gestione finanziaria degli ambientalisti. La consigliera metropolitana Nathalie Perrin-Gilbert ha infine rifiutato di prendere la parola, rivelando che stava preparando una lettera al prefetto sulla questione della legalità della modifica del bilancio.

“Questa modifica del budget dimostra che non si trae alcuna conclusione dai nostri avvertimenti”, avverte Yves-Marie Uhlrich. L’eletto ha denunciato anche la riduzione di un milione della sovvenzione al funzionamento del Musée des Confluences o l’aumento della tassa sugli spazi commerciali. “Siete sordi ai nostri avvertimenti”, ha insistito Lionel Lassagne (La Métro Positive).

Per Didier Vullierme (progressisti e repubblicani), la maggioranza a sinistra è colpita da un “vento di panico di bilancio”.

“Il Metropolis è sempre stato ben gestito e continua così”

La risposta di Bruno Bernard è stata rapida, assicurando che la sua comunità è sempre stata ben gestita e continua a farlo”, salutano anche i suoi predecessori Gérard Collomb e David Kimelfeld. “Stiamo riducendo il debito, è stato ridotto di 400 milioni di euro”, ha difeso l’eletto.

“Oggi la situazione è più difficile […] ma nel 2024 ci saranno 1,4 miliardi di euro di investimenti nel territorio tra Metropolis e Sytral”. Il presidente ha anche difeso l’imposta sui locali commerciali “che colpisce la grande distribuzione”. “Quando le entrate non aumentano, non c’è compensazione da parte dello Stato”, deplora anche in conclusione il boss di Metropolis.

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