«Non stavo bene, gli ho dato 16 anni»: undici uomini tra i 25 ei 60 anni processati per rapporti sessuali con un’adolescente di 14 anni a Valenciennes

«Non stavo bene, gli ho dato 16 anni»: undici uomini tra i 25 ei 60 anni processati per rapporti sessuali con un’adolescente di 14 anni a Valenciennes
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“Ho avuto molti pensieri oscuri”, ha detto l’imputato più giovane, 25 anni, con i singhiozzi nella voce. Ammette diversi pompini, ma nega qualsiasi penetrazione vaginale e qualsiasi transazione, contrariamente a quanto sostiene la giovane. Sul suo computer sono state rinvenute immagini pedopornografiche. Menziona file “scaricati in massa” sul “dark web” – il lato nascosto di Internet –, di cui non era a conoscenza del contenuto. Sapeva che la vittima era minorenne, ma pensava che avesse 16 anni, non 14. “Perché non avrei dovuto crederle?” »

“Sembra molto giovane. E’ una bambina.”

Il padre della vittima – non presente all’udienza – lo fissa con uno sguardo cupo, senza dire una parola. “A 14 anni, lei ne aveva 12”, ricorda questo padre che sta dritto. “Sembra molto giovane. E’ una bambina. »

Il pubblico ministero Juliette Chopin ha chiesto due anni di carcere di cui 18 mesi con sospensione della pena per dieci degli undici imputati per “ricorso alla prostituzione di minore” o “violenza sessuale su minore”, che ha chiesto di riqualificare come “violenza sessuale su minore”. un minore di 15 anni”. Ha inoltre chiesto la condanna a 18 mesi con sospensione condizionale della pena detentiva per un altro imputato per “ricorso alla prostituzione minorile”.

Tutti sono inoltre perseguiti per “adescamento”, “possesso” e “acquisizione” di immagine pornografica di minorenne. Sono necessari diciotto mesi di reclusione con sospensione della pena rispetto a 12e accusato, perseguito solo per questi fatti.

“Nella nebbia”

Juliette Chopin ha sottolineato che il caso è stato oggetto di “correzionalizzazione”, piuttosto che di un processo d’assise, evitando qualificazioni più gravi per gli imputati, punibili con 20 anni di reclusione. “Non mi sentivo bene, nella nebbia”, ricorda una cinquantenne, la cui coda rossa tende al grigio. Incontrando la vittima, le “ha dato 16 anni”. Ma lascia che gli faccia comunque sesso orale. “L’ho fatto per sapere se potevo ancora accontentare”, assicura un altro imputato, un banchiere, 25 anni, che ammette di aver avuto rapporti sessuali.

Voleva sapere attraverso queste relazioni se era “ancora innamorato della sua compagna”, con la quale ha ancora una relazione. “Voglio consigliare a tutti, se si rivolgono ad uno psicologo che non fa per loro, di andare da un altro”, continua. “È l’unico consiglio che hai da dare?” E contattare i minorenni sui social network? », ribatte l’avvocato dell’adolescente, Me Grégory Frère.

Magnaccia panettiere

“Ho fatto qualcosa di stupido”, dice un altro imputato, 47 anni. “Ma non ero io a provarci con lei, era il contrario. » E finisce per scusarsi: «Spero che possa ricostruirsi e avere una vita appagante», ha detto, in una rara espressione di rammarico. Tutti hanno conosciuto l’adolescente su Internet, soprattutto su Snapchat e sul sito coco.fr, “noto per promuovere rapporti sessuali tra adulti e minorenni”, sottolinea il procuratore.

Profili estremamente vari: dai 25 ai 60 anni, qui dipendente Stellantis a Valenciennes, là un panettiere di 27 anni che “non nega” di essere stato magnaccia via Snapchat, ma smentisce qualsiasi rapporto sessuale con l’adolescente. L’indagine è iniziata quando i genitori dell’adolescente si sono presentati alla gendarmeria di Bouchain (Nord) nell’aprile 2023, preoccupati per la sua assenza, ha ricordato il presidente del tribunale. Trovata a casa di uno degli imputati a Pas-de-Calais, ha spiegato la sua fuga con un “bisogno di solitudine”, giustificato in particolare dall’alcolismo di sua madre.

L’indagine ha permesso di identificare gli scambi con 54 account, comprese foto di nudo. I fatti principali sono durati dall’ottobre 2022 all’aprile 2023. Un altro imputato già processato in particolare per “ricorso alla prostituzione minorile” è stato condannato a febbraio a due anni di reclusione, di cui 18 mesi con la sospensione.

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