Il Gran Consiglio vodese conferma il suo giro di vite sull’accattonaggio – rts.ch

Il Gran Consiglio vodese conferma il suo giro di vite sull’accattonaggio – rts.ch
Il Gran Consiglio vodese conferma il suo giro di vite sull’accattonaggio – rts.ch
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Nel Canton Vaud l’accattonaggio sarà più complicato. Martedì il Gran Consiglio ha confermato nel secondo dibattito l’inasprimento della vite sull’accattonaggio. La destra è riuscita a imporre molti altri luoghi di divieto. D’altra parte, i deputati non hanno fissato una distanza metrica.

Il disegno di legge iniziale del Consiglio di Stato è stato significativamente modificato nel corso di una lunghissima e aspra discussione nel corso del primo dibattito ripartito su due sessioni del Gran Consiglio nelle ultime due settimane. È stata adottata con 81 voti favorevoli, 37 contrari (e 18 astensioni).

Almeno quattro emendamenti hanno inasprito i toni e rafforzato le misure. Tutti provenienti dalla destra dell’emiciclo.

Tre inizialmente avevano esteso il divieto di accattonaggio a tutto il perimetro dei mercati e non solo alle code davanti agli stand, agli ingressi degli esercizi pubblici e nelle immediate vicinanze (e non “nelle zone limitrofe”). ) scuole, ma anche asili nido, parchi gioco, banche, uffici postali, bancomat e parcometri.

Un quarto emendamento ha completato questo elenco martedì scorso, aggiungendo ingressi a edifici residenziali e uffici, edifici e strutture pubbliche, negozi, istituti medici e assistenziali, musei, teatri e cinema.

Compromesso fallito

Martedì la sinistra ha cercato di far passare un compromesso con un emendamento che chiede di eliminare dalla lista gli ingressi agli edifici residenziali e ad uffici, agli edifici e strutture pubbliche, ai musei, ai teatri e ai cinema. Invano. Ciò è stato rifiutato con 76 voti contrari e 62 sì.

In precedenza, il deputato della sinistra radicale Marc Vuilleumier (PE) aveva proposto di tornare alla versione meno restrittiva del governo. Un emendamento ampiamente ignorato.

Il dibattito non ha affatto perso il suo vigore e le sue posizioni inconciliabili destra-sinistra. La sinistra ha criticato un inasprimento che equivale a un divieto quasi generalizzato dell’accattonaggio. A destra, abbiamo ritenuto di rispondere perfettamente e in modo più rigoroso allo stufo della popolazione nelle aree urbane, a Losanna in particolare.

Nessuna distanza nella legge

Anche per la seconda volta non è andata bene la proposta di introdurre la distanza di cinque metri per chiarire le nozioni di “vicino” o “intorno” a luoghi diversi. E questo con 75 no contro 49 sì (e nove astenuti).

La nuova legge sull’accattonaggio sancisce ora un principio fondamentale, ovvero che “l’accattonaggio è vietato se rischia di ledere la libertà di scelta del passante”. Si prevede inoltre di penalizzare l’accattonaggio “invasivo o aggressivo”. I parlamentari, a larghissima maggioranza, avevano aggiunto “ingiusto e fuorviante” (riferendosi, ad esempio, ai documenti falsi).

Ricordiamo che nel 2018 nel Canton Vaud l’accattonaggio è stato vietato, ma tale divieto è poi diventato inapplicabile a seguito di una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) nel 2021, riguardante un caso di Ginevra. Il Consiglio di Stato ha dovuto adeguarsi e proporre, nel luglio 2023, un nuovo disegno di legge.

>> Rileggi: La legge vodese sull’accattonaggio resta in vigore nonostante una sentenza della CEDU

ats/esercizio

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