LA VERITÀ DELLE FIGURE DI AZIZ AKHANNOUCH

LA VERITÀ DELLE FIGURE DI AZIZ AKHANNOUCH
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È difficile non lasciare l’immagine di un governo che, con i mezzi a disposizione, ha fatto del suo meglio per uscire dal gioco.

Una settimana dopo il previsto, solo questo mercoledì, 24 aprile 2024, il capo del governo Aziz Akhannouch ha preso posto al trono del Parlamento per difendere i suoi risultati di medio termine. Un esercizio che, se dobbiamo credere alle prime reazioni che Maroc Hebdo ha potuto raccogliere qua e là, è stato piuttosto convincente da parte della seconda personalità dello Stato, visibilmente decisa a sfidare alcune critiche che puntualmente hanno preso di mira il suo governo. dalla sua inaugurazione nell’ottobre 2021.

Molto concreto, come spesso è abituato, Aziz Akhannouch non ha lesinato sulle cifre a sostegno dei suoi successi, soprattutto sociali, un ambito in cui senza dubbio era più atteso, e in cui è chiaro che si diceva anche con entusiasmo atteso. Insomma, e soprattutto in considerazione della situazione economica più che difficile che lo ha visto prendere in mano la situazione – ripresa post-Covid-19, guerra in Ucraina, e naturalmente la siccità ormai conclamata, per non parlare del terremoto dell’8 settembre, 2023 -, l’Esecutivo si è comportato piuttosto bene. Lo ha fatto tanto più restando alle corde, quelle, essenzialmente, delle istituzioni finanziarie internazionali che, è un segreto di Pulcinella, guardano da vicino la situazione macroeconomica del Marocco: per il deficit di bilancio, ad esempio, il più significativo indicatore in questo settore, è ora solo il 4,4% del PIL, mentre era vicino alla doppia cifra all’inizio della crisi pandemica.

Certo, il tasso del debito deve, in cambio, essere caduto nel dimenticatoio – come del resto nel resto del mondo – ma alla fine il programma sulla base del quale il Raggruppamento Nazionale degli Indipendenti (RNI) ) arrivato primo alle elezioni legislative dell’8 settembre 2021, e che poi hanno fruttato al governo Akhannouch la fiducia della Camera dei Rappresentanti, viene infatti schierato. Per quanto riguarda i diversi programmi sociali avviati, ben 5,3 milioni di famiglie si sono trovate beneficiarie, su un totale di 7,3 milioni di famiglie in Marocco.

In particolare, 3,5 milioni di famiglie, ovvero 12 milioni di marocchini, hanno avuto accesso all’assistenza sociale diretta al 31 marzo 2024. Un altro progetto correlato è l’edilizia abitativa. Come sappiamo, a partire da quest’anno 2024, lo Stato ha stanziato non meno di 9,5 miliardi di DH (miliardi di dirham) in cinque anni finanziari come aiuto diretto ai nuovi acquirenti. Nel giro di tre anni dovrebbero già averne beneficiato 330.000 famiglie, anche se delle circa 61.000 richieste presentate entro il 1° aprile 2024 è stato accolto il 90% delle circa 61.000 richieste. Inoltre, sui temi della sanità, dell’istruzione e dell’occupazione, di cui tre anni fa la RNI aveva fatto i tre pilastri della sua campagna elettorale, anche Aziz Akhannouch soddisfa, alla fine, tutte le carte in regola.

In primo luogo, è riuscito ad aumentare il budget sanitario del 35%, in modo da poter finanziare la riabilitazione di ben 1.400 centri dedicati nonché la costruzione di tre centri ospedalieri a Errachidia, Guelmim e Béni Mellal e di un ospedale universitario. a Rabat, aprendo 16.500 nuove posizioni nel settore; progetti a cui si aggiunge la generalizzazione della copertura sanitaria. Poi, abbiamo visto il governo riuscire, come meglio poteva, a soddisfare il personale docente, che ha trascorso gran parte dell’anno scolastico in corso in sciopero, aumentandolo di 1.500 dir netti al mese, e questo mentre l’esperienza degli istituti pionieristici era attuato con l’obiettivo di migliorare i risultati degli alunni della scuola primaria in matematica e lingue (arabo e francese).

Ultimo ma non meno importante, sono stati creati 621.000 posti di lavoro nei settori non agricoli, il che costituisce un’impresa senza precedenti negli ultimi annali del Marocco. In termini di potere d’acquisto, del resto, le misure adottate dal governo Akhannouch hanno sicuramente contribuito a scongiurare l’ondata di shock che si è succeduta nel Marocco negli ultimi anni (aumento dello SMIG e dello SMAG al 10%, così come l’aumento del salari medi nel settore pubblico; pensioni di anzianità riviste al 5% nel settore privato, ecc.).

Evidentemente alcuni, come il Partito Giustizia e Sviluppo (PJD), autore di una dettagliata “valutazione” di oltre 70 pagine, ritengono che ci sia qualcosa di cui lamentarsi rispetto all’esperienza dell’attuale governo, e senza dubbio che su molti punti avere ragione a pensarlo. Ma è ancora difficile non lasciare anche l’immagine di un governo che, con i mezzi a disposizione, ha fatto del suo meglio per uscire dal gioco, e che, per molti aspetti, ci è riuscito. Una condanna che in ogni caso sembra essere la prima per Aziz Akhannouch, con dati a supporto.

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