Rendita di fine vita per i consiglieri di Stato

Rendita di fine vita per i consiglieri di Stato
Rendita di fine vita per i consiglieri di Stato
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E’ la rendita di fine vita per i consiglieri di Stato. Martedì i deputati neuchâteliani l’hanno approvato senza opposizione ma con cinque astensioni. Dopo il rinvio in commissione a maggio, il Gran Consiglio ha raggiunto un compromesso.

“È la fine di un regime anacronistico”, ha dichiarato il relatore Maxime Auchlin (PVL). Gli stipendi dei consiglieri di Stato, il numero delle indennità e la loro durata sono stati esaminati contemporaneamente per ottenere un consenso.

Per compensare le pensioni di fine vita, il governo ha proposto di aumentare gli stipendi a 260.000 franchi all’anno. In un compromesso i deputati hanno deciso di fissare gli stipendi a 251.930 franchi. Questo emendamento della commissione è stato ampiamente preferito a quello del gruppo VertPOP che voleva fissare la remunerazione a 242’781 franchi.

Essere Consigliere di Stato è un impegno al servizio della popolazione. Quest’ultima “faticherà a capire che le persone privilegiate si concedono ancora più privilegi, mentre lei fatica ad arrivare a fine mese”, ha spiegato Clarence Chollet (Vert-es).

“Dobbiamo mantenere l’attrattiva di questa posizione. Nonostante questo aumento moderato, le remunerazioni degli eletti nell’esecutivo cantonale resteranno tra le più basse a livello nazionale», ricorda Alain Ribaux, consigliere di Stato. Secondo lui, l’indennità serve anche a tenere conto “della potenziale difficoltà a trovare un’attività redditizia” dopo un periodo al Consiglio di Stato.

Massimo nove mesi di compenso

La nuova legge, che dovrebbe entrare in vigore per i nuovi Consiglieri di Stato eletti nella primavera del 2025, prevede in particolare che ogni anno di mandato, anche parziale, dia diritto a un mese e mezzo di compenso, per un massimo di nove mesi. Questo tetto sarà raggiunto dopo sei anni di mandato. Questa compensazione esiste solo se la persona non ha raggiunto l’età pensionabile legale.

I deputati hanno inoltre deciso che il reddito ottenuto durante il periodo di compensazione dovrà essere detratto dall’importo da pagare. La legge precisa che la partenza a seguito di destituzione pronunciata dal Gran Consiglio esclude qualsiasi risarcimento.

Il piano attuale è entrato in vigore nel 2012. Prevede una pensione vitalizia a partire dai 50 anni. Per quelli di età compresa tra 40 e 50 anni, la pensione è limitata alla durata del mandato a condizione che sia durato almeno quattro anni. Se l’età è inferiore a 40 anni non è prevista la pensione, ma un’unica compensazione salariale. /ATS

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