auto e moto leggendarie hanno fatto rivivere il leggendario rally a Sète

auto e moto leggendarie hanno fatto rivivere il leggendario rally a Sète
auto e moto leggendarie hanno fatto rivivere il leggendario rally a Sète
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Dopo essere partiti sabato da Versailles, i piloti, ex corridori della Dakar e appassionati di rally, sono arrivati ​​ieri sera al Théâtre de la mer.

“È molto commovente rifare questo viaggio con tutti i miei compagni.” Martine Rénier mostra comunque un ampio sorriso mentre parcheggia la sua Toyota BJ43 nel parcheggio del Théâtre de la mer. Ieri, alla fine della giornata, il sito ha accolto una sessantina di auto e moto dopo una traversata di 970 km attraverso la Francia. Sète è stato infatti il ​​punto di arrivo di un viaggio di due giorni, con partenza da Versailles, sulle orme dei pionieri della Parigi-Dakar. La prima edizione di questi “Itinerari delle leggende” intendeva ripercorrere il percorso di questi veicoli che attraversavano la Francia, attraverso la Nationale 20, per raggiungere Sète e imbarcarsi su una nave, diretti in Africa. Una tradizione di Sète scomparsa nel 1988, lasciando molti nostalgici in disparte.

Il pubblico lungo la N 20

Lo testimonia il numero di persone accorse ieri sera, nonostante il ritardo e lo scarso arrivo dei mezzi. Lungo tutto il percorso, per due giorni, era numeroso anche il pubblico che voleva ammirare questa sfilata. “È stato incredibile, anche nei posti dove non dovevamo fermarci la gente era lì e ci ha accolto. Sono stupito nel vedere tanto entusiasmo. Dimostra che era un concetto che piaceva e piace ancora”confida Martine Rénier. Ha partecipato alle prime edizioni della Parigi-Dakar. Fu solo a partire dal secondo anno che i piloti cominciarono a scendere a Sète attraverso la N 20, a scapito di Marsiglia e della N 7. “C’erano accoglienze come oggi”assicura quello conosciuto anche come “Tintin”.

Ricorda queste prime manifestazioni “dove c’era molta intraprendenza, mutuo aiuto. Non abbiamo mai lasciato indietro nessuno”. E per evocare le notti a meno due gradi “nelle pietre”, o questa prima edizione dove, per mancanza di gestione, i partecipanti “non ho mangiato nulla” e dove ha finito per perdere 5 chili. Appassionata da sempre, non si sarebbe persa questa “Strada delle Leggende” per nulla al mondo. Per l’occasione si mise al volante di questa Toyota, con la quale Thierry Sabine (fondatore della Parigi-Dakar) vinse la gara nel 1978. “Questa vettura è storica, se potesse parlare…”– respira divertita Martine Rénier.

“Riviviamo l’era reale”

Quest’ultima è una delle leggende della Dakar, assicurano Sylvie Godest e Bruno Amiot. Questa coppia bretone ha preso parte alla “Strada delle Leggende”, a bordo della replica della Range Rover vincitrice dell’edizione del 1981. Viveva in Senegal quando era più giovane e vedeva arrivare gli autisti. Li vedeva passare lungo la N 20 ogni Natale. “Ecco, riviviamo l’era reale, è fantastico. Siamo in un bozzolo, con gli appassionati della Dakar, gli appassionati degli sport motoristici, c’è una vera condivisione”entusiasma la coppia che intende, un giorno, partecipare anche lei al leggendario raduno.

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