C’è un’emergenza climatica per agire a livello politico

C’è un’emergenza climatica per agire a livello politico
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La decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo di condannare la Svizzera per l’inazione sul clima è storica. È un riconoscimento dell’urgenza di agire a livello istituzionale. Ancora troppo spesso ad essere messi in evidenza sono i comportamenti individuali dei residenti, soprattutto nelle scelte di consumo, di mobilità o alimentari. Certo, le scelte individuali hanno un impatto sulle emissioni di un Paese, ma dipendono dalle istituzioni, dalle leggi, dalle infrastrutture e dalle risorse e quindi soprattutto dalle scelte politiche.

Questa sentenza è lì proprio a ricordarci la responsabilità dello Stato. Questa decisione è storica anche perché dimostra che i cittadini possono impegnarsi collettivamente per trasformare le proprie istituzioni. Gli Anziani per il Clima hanno reso possibile, insieme, un giudizio che segnerà la pratica politica nazionale e internazionale per gli anni a venire. Hanno riconosciuto la protezione del clima come un diritto umano, secondo le convenzioni internazionali in vigore.

In un momento in cui le temperature “record” continuano ad arrivare e gli episodi meteorologici estremi aumentano, la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo è un campanello d’allarme politico. Deve aiutare governi e cittadini ad agire rapidamente, insieme, a livello istituzionale. In questa decisione non è in gioco la responsabilità individuale e l’esemplarità dei residenti, ma piuttosto l’inerzia delle istituzioni e la loro responsabilità di proteggere le generazioni attuali e future.

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