Un progetto per un centro di accoglienza per migranti minaccia gli anfibi

Un progetto per un centro di accoglienza per migranti minaccia gli anfibi
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Rospi comuni, rane verdi o tritoni palmati. Questi anfibi potrebbero essere disturbati dalla costruzione di numerosi alloggi temporanei per i migranti. Pro Natura e il WWF hanno appena presentato ricorso contro una concessione edilizia a Plan-les-Ouates. Il Cantone non rispetterebbe le raccomandazioni federali sulla protezione degli anfibi.

Da qualche parte, tra quest’erba alta, si nascondono 6 specie diverse di anfibi. Questo spazio selvaggio, ai margini del corso d’acqua “la bistoquette” nel comune di Plan-les-Ouates, è classificato “OBat”, cioè riconosciuto di importanza nazionale per la riproduzione degli anfibi.

Specie disturbate

In Svizzera 15 delle 19 specie autoctone sono minacciate. Il tritone palmato, presente in questo sito, è addirittura classificato come “vulnerabile”. Modificare questo ambiente potrebbe quindi avere conseguenze irreversibili, precisa David Lecler, responsabile delle specie e degli ambienti di Pro Natura. “Queste costruzioni sono temporanee, certo, ma ci saranno spostamenti di terreni, orti ai margini della foresta. Di conseguenza, ciò avrà un impatto su queste popolazioni di anfibi già deboli e fragili. » Per non parlare del traffico sul sito, che aumenterà automaticamente.

Pro Natura e WWF hanno quindi presentato oggi ricorso al tribunale amministrativo contro la costruzione di un centro di accoglienza temporanea per migranti. È previsto in questo campo, in prossimità dell’area frequentata dagli anfibi. Per 6 edifici è stata rilasciata la concessione edilizia accelerata.

Il Cantone fuori dai chiodi federali

L’area è parzialmente adibita a zona edificabile mentre paradossalmente la classificazione “OBat” la rende intoccabile. Una contraddizione denunciata da Pro Natura e dal WWF. Fiore Suter di Pro Natura motiva questo appello: “Lo stanziamento è cantonale e la tutela degli anfibi è federale. Ci sono 3 zone nel cantone che rappresentano un problema. Il Cantone deve stabilire prescrizioni chiare. O sviluppa il territorio oppure protegge gli anfibi. »

Anche Plan-les-Ouates si è opposto

Questo ricorso si aggiunge a quello presentato dal comune di Plan-les-Ouates all’inizio di aprile. Il comune ritiene che le sue scuole siano già sature e afferma di non essere in grado di ospitare un nuovo centro. Soprattutto perché un’altra casa per richiedenti asilo è già in costruzione in un’altra parte della città.

Contattato, il Dipartimento Territoriale restituisce la palla all’Hospice Generale. Indica che non era a conoscenza di quest’ultima risorsa. Alla fine, questo centro temporaneo dovrebbe ospitare 200 persone.

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