SENEGAL-PRESSE-REVUE / La rottura sistemica messa alla prova della realtà e la mozione di censura nei titoli dei giornali – Agenzia di stampa senegalese

SENEGAL-PRESSE-REVUE / La rottura sistemica messa alla prova della realtà e la mozione di censura nei titoli dei giornali – Agenzia di stampa senegalese
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Dakar, 23 apr. (APS) – Il materializzarsi della rottura sistemica auspicata dalle nuove autorità statali e la mobilitazione da parte della maggioranza parlamentare di benno bokk yaakar di una mozione di censura contro il governo di Ousmane Sonko, chiamato a far valere la sua Dichiarazione di politica generale all’emiciclo entro tre mesi sono i principali temi trattati dai quotidiani pervenuti martedì all’Agenzia di stampa senegalese.

La rottura sistemica nel governo della cosa pubblica è ”il grande progetto del presidente Diomaye”, evidenzia Sud Quotidien.

«La rottura sistemica nel governo della cosa pubblica promessa dal presidente della Repubblica, Bassirou Diomaye Faye, è ancora lontana dalla realtà. Infatti, nonostante alcune misure forti, soprattutto nel campo della razionalizzazione della spesa pubblica e del ritorno all’ortodossia repubblicana, l’attuale capo dello Stato si distingue sempre più per le dichiarazioni di intenti, alcune delle quali sollevano interrogativi sulla reale volontà di concretizzarsi questo impegno per promuovere il buon governo”, scrive il quotidiano.

“Il +Progetto+ di fronte al diktat dei donatori”, nota WalfQuotidien, che sottolinea che lo Stato del Senegal valorizza la propria sovranità economica. “I suoi rappresentanti lo hanno riaffermato alle riunioni primaverili del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale a Washington dal 15 al 21 aprile 2024. Ma c’è un divario tra desiderio e realtà”, nota il quotidiano

”Queste istituzioni non sono pronte ad ascoltare i discorsi sovranisti”, secondo Walf.

”Diomaye chiede aiuto all’Ue”, titola Bès Bi contro il deficit di bilancio, secondo cui il presidente della Repubblica, Bassirou Diomaye Faye, ha parlato ieri con il capo del Consiglio europeo durante un’udienza al Palazzo.

”Al termine di questo tête-à-tête con Charles Michel, il capo dello Stato, tornando sulle aspettative di cooperazione tra Ue e Senegal, si è concentrato sulla progressiva riduzione del deficit di bilancio, sulle vie di lotta contro gli illeciti finanziari flussi”, nota il giornale.

I quotidiani riprendono anche la mozione di censura avanzata dalla maggioranza parlamentare di Benno bokk yaakar contro il governo di Ousmane Sonko.

L’articolo 86 della Costituzione, infatti, consente ai parlamentari di provocare le dimissioni del governo attraverso una mozione di censura.

”Una mozione di censura votata dalla maggioranza parlamentare porterebbe alle dimissioni del governo. Rischio di scioglimento dell’Assemblea nazionale, in caso di voto di sfiducia contro Ousmane Sonko”, riferisce EnQuête. Mozione di censura all’Assemblea nazionale ”Arma o suicidio”, chiede il giornale.

”Mozione di censura: un’arma a doppio taglio”, tira dal canto suo Vox Populi, sottolineando i rischi per il potere, l’opposizione e il contribuente senegalese.

La fonte A evidenzia ”i diversi scenari” per arrivare a questa mozione di censura avanzata da Benno Bokk Yaakar.

”In linea di principio la nuova opposizione può presentare diverse mozioni di censura contro Ousmane Sonko prima della fine della sessione di giugno, poiché le bastano solo 17 deputati. Se la mozione di censura passerà, Bassirou Diomaye Faye potrà ancora nominare nuovamente Ousmane Sonko. Il leader di Pastef, che ha tre mesi per fare la sua dichiarazione di politica generale, ha quindi in linea di principio la possibilità di attendere lo scioglimento dell’Assemblea nazionale’, si legge nella pubblicazione.

L’agitazione per una mozione di censura contro Sonko “l’inizio della fine dello stato di grazia”, secondo As.

AB

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