una “tappa importante” nella carriera di Catherine De Léan

una “tappa importante” nella carriera di Catherine De Léan
una “tappa importante” nella carriera di Catherine De Léan
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Trent’anni dopo essere stata morsa dal virus del teatro quando vide Sylvie Drapeau sul palco del TNM, Catherine De Léan sale per la prima volta sul palco del leggendario locale con La donna che scappa“È un passo importante nella mia carriera”, afferma l’attrice 44enne.

Catherine De Léan lo ricorda come se fosse ieri. Colpita da una performance di The Locandierascoprì una vera passione per la recitazione, tracciando così la direzione della sua futura carriera.

“È stato in quel momento, vedendo Sylvie Drapeau sul palco, che ho deciso che avrei fatto questo lavoro, che era quello che volevo fare della mia vita. Quindi salire sul palco del Théâtre du Nouveau Monde esattamente 30 anni dopo, è sicuramente qualcosa di molto speciale”, afferma l’attrice.

Fu in questo stesso periodo, a metà degli anni Novanta, che Catherine De Léan strinse amicizia con Anaïs Barbeau-Lavalette. Era quindi naturale che l’attrice interpretasse l’alter ego dell’autrice per l’adattamento teatrale del suo romanzo. La donna che scappa.

Nel ruolo di narratrice, racconta a grandi linee la vita di Suzanne Meloche, figura di spicco del movimento degli automi e nonna di Anaïs Barbeau-Lavalette.

Foto fornita da TNM, YVES RENAUD

Abbracciare la finzione

Le persone in questione nella storia, Catherine De Léan le conosce bene. Ha avuto a che fare con loro. Ma ha dovuto imparare a lasciar andare la realtà per abbracciare la finzione di La donna che scappa.

“Per me sarebbe stato facile immaginarli così come erano, ma ho dovuto staccarmene perché non siamo in un’imitazione o in un documentario. La donna che scappasì, è la storia di Suzanne Meloche. Ma è anche una parte della storia delle donne del Quebec”, sostiene.

Non è la sola a raccontarlo: La donna che scappa conta su non meno di 18 artisti (attori e ballerini insieme) che condividono il palco tanto quanto le battute. Alcune di esse sono pronunciate con una sola voce, all’unisono. Un esercizio che richiede una perfetta comunione tra gli interpreti.

“C’è qualcosa di molto sportivo in questo spettacolo; dobbiamo pensare allo stesso tempo, respirare allo stesso tempo… Richiede una padronanza completa della partitura, ma penso che sia anche questo che rende il risultato così impressionante e spettacolare”, osserva Catherine De Léan.

  • Lo spettacolo La donna che scappa è presentato fino al 13 ottobre, al Théâtre du Nouveau Monde.

La nostra recensione: l’unione fa la forza

La vita di Suzanne Meloche è piena di colpi di scena, che diventano i principali pilastri narrativi di La donna che scappa. Se a volte ci perdiamo nei colpi di scena della trama, l’interesse non cala mai; Catherine De Léan tiene saldamente le redini della storia, affiancata da un cast investito e irreprensibile (menzioni speciali, qui, a Éveline Gélinas, Alex Bergeron e Marie- Lambert) da cui lo spettacolo trae la sua ricchezza. Quanto all’audace messa in scena di Alexia Bürger, essa conferisce una dimensione decisamente moderna al testo a volte duro, a volte poetico – ma sempre divino – di Anaïs Barbeau-Lavalette.

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