Il Quai d’Orsay ha deplorato martedì 16 aprile gli attacchi dei coloni israeliani contro i palestinesi della Cisgiordania, che hanno provocato negli ultimi giorni almeno quattro morti.
Atti “inaccettabili”. Il Ministero degli Affari Esteri ha condannato martedì 16 aprile “con la massima fermezza gli atti di violenza commessi dai coloni contro i civili palestinesi in Cisgiordania”.
“Questi attacchi armati coordinati, effettuati in presenza dell’esercito israeliano, hanno già causato la morte di quattro civili palestinesi”, ha lamentato il Quai d’Orsay.
Rappresaglie sanguinose
L’escalation di violenza verificatasi negli ultimi giorni in Cisgiordania è “una questione di seria preoccupazione”, ha affermato oggi l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.
La morte lo scorso fine settimana di un adolescente israeliano assassinato in circostanze sconosciute nella Cisgiordania occupata ha provocato significative rappresaglie. “La Francia condanna questo omicidio che non può in alcun modo giustificare questa violenza”, ha aggiunto la diplomazia francese nel suo comunicato stampa.
Oltre ai quattro palestinesi uccisi, tra cui un bambino, “decine” di persone sono rimaste ferite “anche da colpi di arma da fuoco”, ha riferito l’Onu, riferendosi anche a “centinaia di case e veicoli bruciati”.
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Per questo la Francia ha lanciato un appello a Israele: “di consegnare senza indugio alla giustizia gli autori di queste violenze e di garantire la protezione permanente di tutti i civili in conformità con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale”.
Il Quai d’Orsay prosegue: “Questa violenza è la conseguenza della continuazione della politica di colonizzazione che alimenta le tensioni e costituisce una grave violazione del diritto internazionale”, non escludendo l’adozione di nuove misure contro “i coloni violenti”.
Secondo l’Autorità Palestinese, in Cisgiordania, dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre, almeno 468 palestinesi sono stati uccisi da soldati o coloni israeliani. Gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, dove risiedono più di 490.000 israeliani, sono tutti illegali secondo il diritto internazionale.
