[Le récit de Gérard Davet et Fabrice Lhomme, auteurs de Les Juges et l’Assassin (Flammarion, 448 pages, 23 euros), s’appuie notamment sur une documentation très abondante, extraite en partie de la procédure judiciaire ouverte devant la Cour de justice de la République (CJR). Ainsi, les échanges mentionnés entre les différents protagonistes proviennent d’e-mails, de SMS ou de notes figurant au dossier des juges chargés de l’enquête.]
Il 22 gennaio 2020 un paziente cinese di Wuhan è stato ricoverato all’ospedale Bichat di Parigi. Soffre di febbre alta. Avenue de Ségur [le ministère de la santé]anche la temperatura aumenta. “È esponenziale, giusto? »preoccupazioni [Agnès] Buzyn [la ministre]. Falso allarme: a quanto pare il turista cinese soffre di un altro disturbo. Uff… Nonostante tutto, è ora di utilizzare dispositivi per misurare la temperatura dei passeggeri negli aeroporti. “Dobbiamo assicurarci di avere rilevatori… non una vittoria”s’irrite [Jérôme] Salomone [le directeur général de la santé]. “Lo so, abbiamo ragione scientificamente, ma avremo torto politicamente”Buzyn risponde. Un simile arsenale è stato messo a punto per il virus Ebola nel 2014, ma nel caso presente l’ampiezza è molto più ampia (almeno tre voli diretti a settimana tra Wuhan e Parigi) e soprattutto mancano le attrezzature. “Forse prendere l’iniziativa e dire perché non lo faremo mai”raccomanda anche Buzyn.
In ogni caso, avenue de Ségur, ci si organizza: Jérôme Salomon decreta il passaggio del Corruss, il celebre Centro di regolamentazione e risposta alle emergenze sanitarie e sociali, in fase di allerta 2, detta rinforzata.
Il 23 gennaio il ministro della Sanità si è spazientito. Tutto è troppo lento, troppo pesante. Sono tante le istanze, le strutture, i testi e le persone coinvolte… “Ciao Edoardo [Philippe], ha scritto al Primo Ministro. Posso parlarvi un attimo della gestione della crisi dovuta al coronavirus? Ho bisogno che la gente ci veda all’opera senza aspettare una decisione dell’OMS e soprattutto che la dogana, la polizia, non comincino a indossare le mascherine nel loro angolo (…). È necessario il coordinamento. » Lo stesso giorno, l’OMS ha deciso di non avviare immediatamente il processo di allerta internazionale, quello che l’organizzazione chiama, nel suo gergo, Usppi (emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale). Peccato, questo avrebbe potuto mobilitare i dirigenti di tutti i paesi. (…)
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