Pioggia di fallimenti nel settore edile che affronta un triste primato

Pioggia di fallimenti nel settore edile che affronta un triste primato
Pioggia di fallimenti nel settore edile che affronta un triste primato
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Per far fronte a questo elevato numero di fallimenti nel settore, Embuild chiede a diversi governi di continuare a investire in alloggi, edifici e infrastrutture.

Il 2025 sarà un altro anno difficile per il settore delle costruzioni

Già a metà dicembre Embuild lanciava l’allarme, contestando le dichiarazioni della Banca nazionale che riteneva che nel settore edile la parte più difficile fosse ormai alle spalle. “Al contrario, il 2025 si preannuncia ancora un anno difficile per il settore delle costruzioni e delle installazioni. Dalla fine del 2021 il settore incontra difficoltà. Nel 2024 l’attività è scesa dello 0,4% e diminuirà ancora dello 0,3% nel 2025. L’anno è stato particolarmente complicato per l’edilizia abitativa, che ha registrato un calo dell’attività ben del 7,3%, mentre il biennio precedente era già stato molto negativo e si parla ancora di un calo nel 2025 (del 3,3%). Anche le ristrutturazioni abitative continuano a sgretolarsi. Inoltre, a partire dal 2025 diminuiranno anche le opere infrastrutturali a causa del calo degli investimenti pubblici. Per Embuild è chiaro: il prossimo governo federale dovrà incentivare la costruzione e la ristrutturazione applicando un’aliquota IVA del 6% sui progetti di ristrutturazione e sui progetti di vendita. che comportano demolizioni e ricostruzioni, aumentando al contempo il budget per gli investimenti infrastrutturali a 5 miliardi di euro nel 2029, rispetto ai 3 miliardi nel 2022”.

“Questo è il quarto anno consecutivo che il nostro settore sarà in difficoltà”, spiega Niko Demeester, amministratore delegato di Embuild. “Sono 4 anni ormai che non registriamo alcuna crescita. In particolare il settore dell’edilizia abitativa sta attraversando una grave crisi. Il nostro settore sta andando peggio dell’economia belga nel suo insieme”.

La federazione delle costruzioni non prevede quindi una ripresa prima del 2026 e nemmeno del 2027.

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