Fatta eccezione per il suo berretto emblematico saldamente fissato in testa, sono i suoi occhi luminosi intrisi di verità e il suo sorriso sincero che invitano le persone all’incontro e alla condivisione.
Per questo umanista, “ogni incontro è un tesoro, purché sappiamo prenderci il tempo dell’ascolto e siamo capaci di spogliarci delle nostre prime impressioni e dei nostri preconcetti, che contrariamente a quanto possiamo pensare, spesso sono falsi…”. Per Simon Worou, è questa gentilezza, questa curiosità e questo amore per gli altri, che è la chiave della vita reale, è una forma di impegno che suscita senza dubbio il desiderio di confidarsi. Sono molteplici le testimonianze che l’autore ha raccolto, spesso per caso, come tanti “spaccati di vita” che evidenziano le difficoltà e anche le sfide che tutti noi affrontiamo e nelle quali ci ritroviamo attraverso le pagine di “Incontri e confidenze: i nostri 1001 modi di vivere“, pubblicato di recente da Tout latitude, che ha dedicato, sabato, allo spazio culturale…
Questa capacità di ascolto è sicuramente il risultato di uno straordinario percorso di vita, che racconta nel suo primo romanzo autobiografico “Simon Worou, figlio del Togo e sindaco dell’Aveyron”ma lo riconosce, se la funzione di sindaco induce numerosi scambi, confidenze e spesso anche rimostranze, non è questo il terreno fertile da cui ha nutrito questo libro. «Prima di essere sindaco sono soprattutto un essere umano e penso che la gente senta subito quanto sono disponibile e attento. Ma diventiamo individualizzati, quindi ci allontaniamo sempre di più dagli altri… ma per paura di cosa? Dobbiamo chiederci: se non lo facciamo, siamo complici di ciò che non ci piace…”
Un libro “antidoto” che apre un intero universo di possibilità, un libro meraviglioso, come un sorriso e una speranza, nella vita, da leggere senza moderazione.
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