È lì che collabora, tra l’altro, al restauro di manoscritti greci o addirittura di opere appartenute a… Darwin. “È stato affascinante! Avevo tra le mani opere che gli erano appartenute e che aveva consultato. A volte lavoravo anche su lettere risalenti al XIX secolo, che contenevano campioni di capelli e che erano state inviate al naturalista per l’identificazione. E poi, è stato comico scoprire l’ossessione di Darwin per i piccioni!
Questo lavoro e i contratti che ne seguirono alimentarono una crescente passione per i libri, in tutte le loro dimensioni. “È stato affascinante vedere i materiali utilizzati, vedere come è stato scritto, conoscere la storia delle persone che hanno contribuito a realizzarlo. Stavo facendo un lavoro entusiasmante, collaborando a progetti entusiasmanti.
Brexit e Covid spingono poi Cecilia e il marito a ritornare nel Paese. “Avevamo sede a Durbuy e io sono rimasto sentivo un vuoto immenso. Il mio lavoro era tutta la mia vita, ero sempre in movimento. Da un giorno all’altro mi sono ritrovato senza niente”.
“Una boccata d’ossigeno”
Una prima gravidanza l’ha poi avviata sulla strada della scrittura. “Avevo sempre scritto testi brevi, ma non mi ero mai cimentato in un romanzo. Poi mi sono sfidato a scrivere una storia vera. Ho tirato fuori i volantini raccolti durante i nostri viaggi e Il Libro dell’Esperense ha visto la luce del giorno. Mi ha offerto una vera boccata d’aria fresca, sollievo e tutta la fuga di cui avevo bisogno!”
La continuazione di Libro dell’Esperensein due volumi, è già stato scritto.
Inoltre, un quarto libro è quasi finito. Racconta la storia di un’anziana signora che trascorre le sue giornate sugli autobus, per sfuggire alla solitudine dopo la morte del marito. Un aneddoto sentito durante un viaggio. E come fa con tutto ciò che fa, Cecilia ha scritto questa storia con passione e impegno, a volte prendendo l’autobus per quattro ore di fila, per immergersi meglio. Lì ha anche vissuto alcune situazioni molto divertenti. È ancora sotto la copertura di una bella storia venata di umorismo che Cecilia vuole farci riflettere su temi come la solitudine, il morbo di Alzheimer e l’immigrazione italiana.
Premio benessere 2024
Ma è arrivata un’altra buona notizia. “Nel gennaio 2024 ho presentato un testo al concorso di scrittura organizzato da Éditions Jouvence, Librinova e Pocket. E poi me ne sono dimenticato.” Pochi mesi dopo, ricevette una telefonata. Il suo lavoro Solo una ciliegina sulla torta ha ricevuto il premio Benessere 2024. Un riconoscimento di buon auspicio per questo secondo romanzo e un grande destino che verrà. Un premio in cui trova un po’ più di legittimità e che le dà la fiducia necessaria per continuare su questa strada e chissà, un giorno, di poter davvero guadagnarsi da vivere della sua scrittura.