“Non avevo mai sognato di partire. Né all’Europa, né alla Francia, e nemmeno voltare le spalle a Conakry. Amavo i miei genitori e non potevo immaginare di lasciarli un giorno. E se dovessi rifarlo, dopo tutto quello che ho passato, probabilmente non lo rifarei”. Queste poche parole, tratte dal libro Non volevo andarmene che sarà pubblicato da Grasset il 15 gennaio, sembra una confessione.
“Questa testimonianza è anche un riconoscimento, pieno di ringraziamento per chi mi ha accolto a Sauve. Vorrei che i lettori capissero che non lasciamo il nostro Paese solo per ragioni politiche o economiche”insiste Abdoulaye Soumah che versa lacrime sulle pagine.
Minacciato di morte, gettato in prigione e deportato
Minacciato di morte, gettato in prigione e cacciato dal suo paese, il giovane Conakryka racconta una storia inquietante, toccante e sincera. Abdoulaye Soumah ripercorre senza enfasi, ma con parole semplici, il terribile viaggio di un esule che lo ha portato da Conakry alla stazione di Nîmes dove è sopravvissuto tra ubriachi e drogati dopo 18 mesi di vagabondaggio attraverso il Sahel, il Mali, l’Algeria, la Libia. Stupri, percosse, frodi, reclusione in carceri malsane, il giovane migrante paga il caro prezzo di un percorso verso la libertà: un terribile naufragio porta via Fatoumata, 17 anni, la sua amata che non esita a lasciare tutto per accompagnarla, drammaticamente trasportata lontano dalle onde mentre si aggrappa con tutte le sue forze alla corda di una vecchia canoa gonfiabile che sta cercando di raggiungere la spiaggia libica di Karaboli, sull’isola italiana di Lampedusa.
I capitoli si susseguono, svelando tra le righe, ma senza mai cadere nel pathos, un giovane agiato, teneramente amato dalla madre che lo ha lasciato orfano a 20 anni, odiato dalla matrigna, odiato e braccato dal fratellastro che promette lui morte certa. Abdoulaye Soumah, uno studente brillante che vede la madre morire tra le sue braccia perché il medico del pronto soccorso si rifiuta di intervenire, sognava di fare il medico per salvare gli uomini.
Dedicazione il 24 gennaio
Residente a Sauve, diplomato in muratore e oggi operaio edile, Abdoulaye, accolto nell’ottobre 2023 dal collettivo Solidarité migranti Sauve, petalo del JRS-Welcome, ha ottenuto lo status di rifugiato davanti al Tribunale nazionale per l’asilo lo scorso maggio. Apprezzato da tutti e perfettamente integrato, firmerà il suo libro venerdì 24 gennaio alle 18 presso la libreria Alterlivres della Cour des crafts a Sauve.
Midi gratuito corrisponde: 06 75 93 88 32