Trovare una mano insanguinata nel frigorifero e parlare con un uomo morto: Jan Carson espande la realtà

Trovare una mano insanguinata nel frigorifero e parlare con un uomo morto: Jan Carson espande la realtà
Trovare una mano insanguinata nel frigorifero e parlare con un uomo morto: Jan Carson espande la realtà
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Belfast, dalla sirena all’inferno

Che sia a Belfast (che appare screditata da chi non è nato lì), in campagna o in riva al mare, i personaggi che incontriamo lottano – per esistere, crescere, sopravvivere. I problemi, che hanno dilaniato l’Irlanda per molti anni, non sono mai lontani, sia per l’assenza di una madre morta o di un padre imprigionato, sia per la paura di un attacco. Ma quella che viene rappresentata è anche una società corsetta dalla religione e dal pudore. Le persone hanno grandi difficoltà a comunicare, le donne sono avvilite e ridotte al solo ruolo domestico. Quando a soffrire di più sono senza dubbio i bambini e gli adolescenti, loro che devono affrontare stereotipi e drammi senza speranza di sollievo. Tuttavia, possono essere più perspicaci, più astuti e meno meschini degli adulti, come dimostrano a loro volta Ruth (The Ghost in the Backseat), Louise (Victor Soda) e Caroline (Caravan).

Una sintesi della realtà irlandese

Conversare con un morto, accorgersi che i propri figli sono stati inghiottiti da uno scivolo, trovare una mano insanguinata nel frigorifero: un tocco di soprannaturale irrompe qua e là, senza che sia gratuito. Perché con Jan Carson tutto ha un senso. Quando la realtà sembra uno spazio espressivo troppo angusto, non esita ad espanderlo.

Una classe di bambini decimata da un male misterioso

Infine, è anche nella brevità dei testi che risiede la loro attrattiva ed efficacia. In breve tempo e con raffinata destrezza, Jan Carson riesce a portare il suo lettore in ogni mondo unico, a immergerci nella psicologia dei vari personaggi, a tratteggiare situazioni dall’alto potenziale romantico. Il tutto offrendo, si potrebbe pensare, un’intensa sintesi della realtà irlandese. In breve, in poche parole, è grande arte.

Jan Carson | Il fantasma sul sedile posteriore | notizie | tradotto dall’inglese (Irlanda) da Dominique Goy-Blanquet | Sabine Wespieser | 315 pag., 23€

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