Un padre solitario, sei fratelli, un vecchio cane di nome Moroi. A pochi chilometri dal centro di Bucarest, i serbi vivono in una capanna in riva a un lago dove la natura ha da tempo rivendicato i suoi diritti. Sasho, Naya e i loro fratelli seguono le tracce dei pesci nel fiume Dâmbovița, domano le parole dei poeti dei Libri di zia Marta, affrontano la scelta dura e singolare di una vita ai margini. Fino al giorno in cui le autorità, per creare una riserva naturale, hanno ordinato loro di lasciare questo angolo di acqua e terra, il più bello che ci sia, il loro.
Ispirato a una storia vera, Quelli del Lago racconta l'addio impossibile di una famiglia zingara a un regno ormai proibito. Nel cuore delle contraddizioni della Romania contemporanea e di un'epoca che confisca con il pretesto di salvare, i serbi non possono né adattarsi né resistere completamente. Resta un'ultima, luminosa promessa: quella fatta da Sasho alla sorellina Naya di seguire le orme del bisonte dei Carpazi.
Evocando di volta in volta realismo e sogno, burlesque e tragedia, poesia e folklore, Corinne Royer scrive un romanzo ardente, guidato da un profondo amore per la natura e le parole, che scuote il nostro legame con gli altri e con la natura selvaggia.
Corinne Royer vive nel parco naturale regionale del Pilat, a sud di Saint-Étienne. Quelli del lago è il suo sesto libro, dopo Pleine terre (Actes sud, 2021), vincitore del premio Mouans-Sartoux per i Libri impegnati per il pianeta.
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