L'autore Georges Vierne è venuto a incontrare i lettori nella biblioteca comunale, per trarre il filo di ciò che lo spinge a scrivere.
“Ho iniziato a scrivere appena andato in pensione La necessità di raccontare la mia vita professionale di controllore presso la Mutualité sociale agricole, non facile tutti i giorni, necessità di mettere controlli, frodi ma anche sostegno e aiuto a distanza agli agricoltori in difficoltà. L'ho fatto senza abbellimenti sotto forma di aneddoti. Ho avuto un certo successo e ho continuato, mi sono messo in gioco, ho scritto di mio padre che è morto nello stesso momento, di questo grande vuoto, di una vita dura tra la miniera e le Cévennes per capirlo e dimostrargli la mia gratitudine. postumo e ho continuato sempre a preoccuparmi dell'unità familiare e di ciò che vi accade, della miniera, del grisù, del mondo agricolo, della disabilità, delle avventure umane in generale. Ho la doppia nazionalità. Sono sia un Raïolo che un Rachalan, un uomo delle Cévennes e della Garrigue.”
Georges Vierne è anche un favoloso narratore, un uomo impegnato a favore degli agricoltori creando per loro un'associazione di assistenza amministrativa e fiscale, all'interno del suo comune Marguerittes dove, in qualità di funzionario eletto, promuove la cultura e il patrimonio.
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