Il nuovo libro di Erri De Luca, Regna Mikado è un romanzo breve, raffinato e denso.
Una breve prefazione per presentare i personaggi. Poi, subito, il dialogo tra questi due, il vecchio campeggiatore solitario e la giovane zingara fuggita dal suo accampamento.
Nessun nome, nessun toponimo: resta solo l’essenziale, visioni di vita, da qualche parte sulla montagna, un inverno. Un’umanità condivisa nonostante differenze apparentemente significative.
Supervisione
Ognuno cerca di affrontare le difficoltà come meglio può, lei attraverso gli animali e le linee della mano, lui paragonando la vita a Mikado, questo gioco in cui bisogna raccogliere dei bastoncini senza far muovere gli altri, e al quale si allena costantemente.
Ex orologiaio, trova in questa attività un esercizio manuale, la possibilità di preservare la precisione dei suoi movimenti. Non c’è bisogno di affrontare un avversario: sfida se stesso durante ogni partita. E, oltre a ciò, appunto, uno stile di vita: la discrezione, l’arte di non disturbare nulla intorno…
In tutta questa storia, non troverai alcun indizio che sia vero.
Nel movimento, la giovane donna che il caso ha condotto nella sua tenda non aderisce a priori a questa filosofia. Dovrà però imparare a essere invisibile: fuggendo dal matrimonio forzato si è messa in pericolo. Coloro che la cercano devono ucciderla per salvare l’onore.
Ai dialoghi seguiranno scambi epistolari che, poco a poco, sveleranno pezzi di vita, carte da giocare o per conoscere il futuro, percorsi di esilio… Il tutto è preciso e delicato, come il gioco del Mikado.
Pasquale Fauriaux
Regna Mikadodi Erri De Luca, traduzione dall’italiano di Danièle Valin, Gallimard, 160 pagine, € 18.