le avventure di Julie Estève e Agnès Vannouvong nei mondi invisibili

le avventure di Julie Estève e Agnès Vannouvong nei mondi invisibili
le avventure di Julie Estève e Agnès Vannouvong nei mondi invisibili
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“Tutto ciò che il cielo promette”, di Julie Estève e Agnès Vannouvong, Seuil, 192 pag., 19,50 €, digitale 14 €.

Julie Estève e Agnès Vannouvong sono entrambe scrittrici. Il primo ha pubblicato tre libri con Stock. Il secondo, quattro al Mercure de France. Sono anche amici e, se vogliamo credere a quanto afferma quest’ultimo nel libro a quattro mani che hanno pubblicato a Seuil, possono chiamarsi una decina di volte al giorno e discutere “finché la batteria non si scarica”.

Tutto ciò che il paradiso promette è un libro di amicizia, che permette di ascoltare la voce di entrambi e la presenza costante dell’uno per l’altro. Per quanto dissimili possano essere le loro rispettive vite – una vive a Parigi con il figlio e la sua compagna, l’altra è costantemente all’estero e si rattrista di non aver ancora incontrato la donna della sua vita – hanno in comune lo stesso senso dell’umorismo un po’ folle e una notevole tendenza all’autoironia. Entrambi sanno bene che questi tratti che li accomunano sono solo soluzioni eleganti – e temporanee – per convivere con i propri fantasmi.

Il progetto in cui si impegnano è a loro immagine, e quella della loro relazione. Farsesco a prima vista, ma perseguito con la massima serietà. Detto con leggerezza e apparente nonchalance, portato avanti con la consapevolezza che qualcosa di essenziale, che non si può dire, si può scrivere. “Scriveremo un libro insiemesuggerisce Julie ad Agnès, un libro sui mondi invisibili, sugli indovini, sui medium, sui contrabbandieri d’anime. Ognuno di noi avrà la sua ricerca, io il segreto di famiglia e tu l’amore, la tua ossessione. Diremo tutto, racconteremo tutto, amicizia, scrittura, merda: tutto. Cosa ne pensi ? » Di capitolo in capitolo, entrambi raccontano gli incontri che hanno con specialisti della comunicazione con l’aldilà, che consultano nella speranza di scoprire cosa, nelle loro storie familiari, deve essere portato alla luce per aiutarli a vivere meglio, “riparazione”.

Un atto di fiducia assoluta

Una tale fiducia riposta nell’aiuto dell’esoterismo è rara negli ambienti amichevoli, familiari o professionali che frequentano, i due scrittori non lo ignorano. “Immagino lo sgomento dei miei genitori (e di alcuni lettori) nel leggere queste righe”, scrive Julie Estève. Non importa. «In realtà mi vergogno un po’ammette. Ecco, non mi vergogno di nulla. La letteratura mi salva dalla vergogna, la cancella. È il mio luogo sacro – territorio di libertà e verità, al riparo dalla moralità. » La fede nel potere della letteratura è forse dello stesso ordine, sembrano dirci i due scrittori, di quella che spinge a consultare indovini o medium. L’importante è volerci credere per darsi la possibilità di lasciarsi scuotere nelle proprie certezze e nelle proprie resistenze. E far rivivere parole a lungo taciute, verità soffocate, immagini pietrificate.

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