Kamel Daoud non ha né la lingua né la penna in tasca. Il giornalista franco-algerino dice e scrive da decenni quello che pensa, con grande sgomento degli islamisti, detrattori della libertà di espressione, sostenitori del patriarcato…
Ieri, assegnandogli il Premio Goncourt, i giurati hanno premiato il suo coraggio tanto quanto le qualità letterarie del suo libro, Oreche esplora il terribile “decennio nero” che ha contrapposto il governo algerino agli islamisti dal 1992 al 2002.
È per scrivere lontano da ogni censura che Kamel Daoud, divorziato e padre di due figli, si è stabilito in Francia l'anno scorso. “Questo libro è nato perché sono venuto in Francia ha rivelato lo scrittore dopo aver ricevuto il premio. È un paese che mi dà la libertà di scrivere, che protegge gli scrittori. Sapere cosa vivono dall'altra parte della nostra democrazia, è un segnale forte per tutte le persone che sono tentate da questa avventura, quella della scrittura e dell'editoria, ma anche della lettura. »
Orrori della guerra civile
E parlare, avrebbe potuto aggiungere. Riascoltandolo, durante le interviste, sul posto di Dio o sul fatto che sia il mondo arabo “camminare su una gamba sola” poiché la parte femminile della popolazione è soffocata, abbiamo il sospetto che le sue posizioni debbano irritare più di una persona. Nel 2014 è stato addirittura minacciato di morte da parte di un imam algerino.
Kamel Daoud, 54 anni, è un figlio di Mesra, vicino a Mostaganem, una città costiera nel nord-ovest dell'Algeria. Questo figlio di gendarme ha studiato letteratura francese prima di diventare giornalista.
Assunto presso Quotidiano di Orano, nel 1994 fu testimone degli orrori della guerra civile. Divenuto caporedattore del giornale, questo gran lavoratore è stato anche autore di numerose rubriche sulla stampa algerina e di numerose collaborazioni con la stampa francese.
Ciò che non poteva dire attraverso i suoi articoli, ha voluto esprimerlo attraverso i suoi romanzi, iniziando a pubblicare nel 2003 in Algeria prima di pubblicare, nel 2011, una prima raccolta di racconti in Francia, Il minotauro 504(Sabine Wespieser). Meursault, controindagine (Actes Sud) in cui si ispira al celebre romanzo di Albert Camus, Lo stranierolo lancerà al pubblico francese, grazie al Goncourt del primo romanzo ottenuto nel 2014.
Venne quindi la suprema consacrazione Oreun libro toccante, a volte molto duro, ispirato agli abusi degli anni Novanta che ancora permeano la sua retina. Kamel Daoud si esprime attraverso la sua eroina, una donna torturata dagli islamisti.
Il romanzo è vietato in Algeria dove, con il pretesto della pacificazione, è vietato discutere di questo periodo. Non sono sicuro che l'assegnazione del più prestigioso premio letterario francese possa migliorare le relazioni franco-algerine, già lungi dall'essere in buone condizioni…